Presunto centro di potere economico-imprenditoriale a Gallipoli. Dieci imputati prosciolti dall’accusa di abuso d’ufficio.

Nell’inchiesta si faceva riferimento ad un’associazione a delinquere con la compiacenza di colletti bianchi, pubblici funzionari, ex amministratori.

Dieci imputati del processo su un presunto centro di potere economico-imprenditoriale a Gallipoli, sono stati prosciolti dall’accusa, poiché il reato è stato abrogato con la riforma Nordio. Nell’udienza di oggi, dinanzi al collegio della seconda sezione penale del tribunale di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Chiara Panico), è stata emessa sentenza di proscioglimento, in merito a questa ipotesi di reato (le altre restano in piedi) per Cesario Faiulo, 58enne, residente a Casarano; Giuseppe Cataldi, 69 anni, di Gallipoli; Francesco Manni, 71, di Racale; Marco Fumarola, 39, di Gallipoli; Luigi Verardi, 56, di Racale; Emanuele Piccinno, 47 anni, di Gallipoli; Livio Bleve, 61, di Alessano; Luciano Orlandino, 64, residente a Nardò; Sergio Leone, 69, di Squinzano; Paola Vitali, 44, di Matino.

Il processo che è dunque entrato nel vivo, proseguirà il  22 settembre.

Nell’inchiesta, coordinata dal pm Alessandro Prontera, si fa riferimento ad un’associazione a delinquere con la compiacenza di colletti bianchi, pubblici funzionari, ex amministratori. Non solo, appartenenti alle forze dell’ordine avrebbero rivelato informazioni coperte da segreto d’ufficio, in cambio di regalie: pesce spada, gamberi, biglietti gratis per eventi.

Dieci persone vennero raggiunte da misura cautelare, poi revocata, eseguita dai militari della Finanza di Lecce, dopo l’ordinanza del gip Marcello Rizzo.

Rispondono, a vario titolo, associazione per delinquere, ma anche di reati edilizi e contro la pubblica amministrazione ed accesso abusivo a sistema informatico.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Antonio Quinto, Umberto Leo, Luca Laterza, Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Luigi ed Emma Covella, Antonio De Mauro, Giuseppe Bonsegna, Massimo e Riccardo Manfreda, Michele Reale, Enrico Gargiulo. Intanto Regione Puglia e Ministero dell’Interno si sono già costituiti parte civile.

Due i filoni dell’inchiesta. Il primo riguarda il tentativo di mettere le mani sul settore del turismo e dell’edilizia a Gallipoli e ruota attorno alle figure di Cesario Faiulo ed Emanuele Piccinno. Il secondo ruota attorno alla figura dell’ex funzionario regionale Angelo Vincenzo Salvatore Fasiello, che sarebbe stato l’ideatore dell’illecita strategia legata alla dismissione dei beni ex Ersap (l’Ente regionale Sviluppo agricolo della Puglia).