Copia di certificazione medica consegnata ad un detenuto. Arriva la condanna per un infermiere

L’infermiere ed il detenuto sono stati però assolti dall’accusa di abuso d’ufficio. I fatti risalgono al 18 novembre del 2019

Arriva una lieve condanna per un infermiere, che all’epoca dei fatti si trovava in servizio, presso il carcere di Borgo San Nicola. Era accusato di avere consegnato la copia di una certificazione medica ad un detenuto, resosi responsabile in passato di tentativi di evasione.

Al termine del processo, nella giornata di ieri, i giudici della seconda sezione collegiale (presidente Cinzia Vergine), hanno inflitto 8 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) ad un 65enne di Carmiano, per il reato di rivelazione di segreti d’ufficio. L’infermiere è stato però assolto dall’accusa di abuso d’ufficio, “perché il fatto non costituisce reato”. Assoluzione anche per il detenuto, un 49enne di Gallipoli, con pesanti condanne alle spalle, che rispondeva, in concorso, della stessa ipotesi di reato. L’infermiere è difeso dall’avvocato Donato Amato che una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni) presenterà ricorso in Appello. Il detenuto è difeso dall’avvocato Umberto Leo.

Le indagini, coordinate dal pm Roberta Licci, hanno preso il via dopo la denuncia giunta dal comando di polizia penitenziaria e si sono avvalse anche di immagini video. I fatti risalgono al 18 novembre del 2019. Secondo l’accusa, l’infermiere che all’epoca dei fatti si trovava in servizio presso il carcere di Borgo San Nicola, consegnava la copia di una certificazione medica che era contenuta nel diario clinico del detenuto, proprio a quest’ultimo. Il foglio conteneva indicazioni circa l’ora e la data del trasferimento del 50enne all’ospedale “Vito Fazzi” e i nomi del personale medico incaricato. E ciò avrebbe esposto a grave rischio, anche il servizio di scorta del detenuto.

Gli imputati erano accusati di avere procurato un danno economico all’amministrazione penitenziaria, ma sono stati assolti dall’accusa di abuso d’ufficio.