Misteriosa chiazza nel mare di Porto Cesareo, è colpa di una ‘micro-alga’. Il Sindaco: “non è nociva”

È un’alga la responsabile della grossa macchia scura nelle acque di Scala di Furno, a Porto Cesareo. Lo hanno stabilito le analisi dei tecnici dell’Arpa che avevano raccolto dei campioni.

«L’Arpa ha comunicato il risultato dei prelievi effettuati in mare, in località “Scala di Furno”, concludendo che i campioni sono caratterizzati da fioritura di microalghe ascrivibili alla specie “Margalefidinium c.f. Polyrikoides”. Il fenomeno di questa grossa macchia scura, quindi, può essere associato a colorazione giallo-brunastra delle acque visibili ad occhio nudo. In letteratura non sono riportati effetti nocivi sulla natura e sulla persona». Sono parole che sembrano come una “benedizione dal cielo” quelle pronunciate dal primo cittadino di Porto Cesareo, Salvatore Albano che, in una nota, rassicura tutti, residenti e turisti preoccupati per quella chiazza marrone comparsa all’improvviso poche settimane fa.

Quello strano colore aveva preoccupato anche la Procura della Repubblica di Lecce, in realtà. L’attenta Elsa Valeria Mignone, nota anche per la sua sensibilità ai temi ambientali, e il sostituto procuratore Roberta Licci avevano aperto un’inchiesta per fare luce sulle cause che avevano provocato quell’estesa macchia, nelle acque di solito azzurre e cristalline che bagnano la località in riva allo Ionio.

L’ipotesi di reato, a carico di ignoti, era di inquinamento ambientale, ma ora gli esami eseguiti dai tecnici dell’Arpa – l’Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente – mettono definitivamente in soffitta lo spauracchio di sversamenti in mare di reflui che rischiava di compromettere la stagione nella cittadina, tra le più famose e frequentate. La chiazza, in realtà, si era già manifestata lo scorso anno, nello stesso periodo, nel medesimo punto, ma ora si può tirare un sospiro di sollievo, anche se l’amministrazione guidata dal Sindaco Albano continuerà a tenere alta la guardia in materia ambientale a difesa di un patrimonio che non è solo dei cesarini, ma dell’intera umanità.

Chiazza gialla nel mare di Porto Cesareo, la Procura apre un’inchiesta. Ipotesi di reato: inquinamento ambientale