Mobbing verso una funzionaria comunale? Chiesta la condanna per sindaco e componenti della Giunta di Sannicola

La Pubblica accusa ha invocato la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per il “primo cittadino”, Cosimo Piccione.

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La Procura chiede la condanna per il sindaco e per i componenti, all’epoca dei fatti, della giunta comunale di Sannicola per un presunto caso di mobbing ai danni dell’ex funzionaria comunale del settore Urbanistica.

Nella mattinata di oggi, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Cinzia Vergine), si è tenuta la requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone.

La Pubblica accusa ha invocato la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per il sindaco di Sannicola, Cosimo Piccione. E poi, chiesti 3 anni e 6 mesi per la segretaria comunale Loredana Campa, di Alezio; 3 anni e 3 mesi per il consigliere Comunale, all’epoca dei fatti, Giuseppe Monteduro di Sannicola.

Non solo, anche 6 mesi per gli altri componenti della giunta (alcuni non rivestono più la carica di assessore). Si tratta di Ilenia Anna Petrachi, Luigi Colella, Maria Greco, Marzio Molle, tutti di Sannicola. Chiesto infine il non luogo a procedere per prescrizione per Gianpaolo Miglietta di Tuglie, all’epoca dei fatti, responsabile del settore urbanistica.

Rispondono, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falsità ideologica e maltrattamenti.

In seguito, ha discusso l’avvocato Luigi Covella per l’ingegnere Silvia Tunno, l’ex responsabile del settore Urbanistica, che si era costituita parte civile.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Luigi, Alberto, Arcangelo Corvaglia, Luigi e Roberto Rella, Roberto Marra, Valentina De Matteis, Letizia Di Mattina. La maggior parte dei legali discuterà il  13 marzo.  E in quella data verrà fissata un’ulteriore udienza per l’arringa difensiva dell’avvocato Luigi Corvaglia e l’eventuale sentenza.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia dell’ingegnera Tunno.

E sono finiti sotto inchiesta, sindaco e componenti della giunta comunale che avrebbero adottato i provvedimenti di “demansionamento” a carico dell’ingegnera (tutti firmatari della delibera di giunta del 13 luglio 2014). Secondo la Procura, si sarebbe privilegiato il criterio dell’ordine alfabetico nella scelta del responsabile per l’Urbanistica, finendo per escludere la Tunno. Non solo, poiché Piccione, Monteduro e Campa avrebbero messo in atto una serie di condotte vessatorie e discriminatorie, per emarginarla dall’ambiente di lavoro. In che modo? Attraverso provvedimenti amministrativi illegittimi e procedimenti disciplinari a suo carico.

Invece, il solo Miglietta è accusato di avere tardivamente comunicato un errore nel calcolo del contributo di costruzione per una pratica edilizia.

Il sindaco e alcuni componenti della giunta vennero raggiunti da una serie di misure cautelari e interdittive che furono poi revocate o ridotte.

Il sindaco di Sannicola, invece, venne condannato in primo grado e poi in Appello a 6 mesi di reclusione ed al risarcimento di 8mila euro, con l’accusa di diffamazione, per aver offeso la funzionaria comunale Silvia Tunno, definendola “Maga Circe”. La Cassazione ha poi annullato senza rinvio la condanna e l’imputato è stato dunque assolto.