Il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, nel corso del processo con rito abbreviato dinanzi al gup Cinzia Vergine, ha invocato al termine della requisitoria 2 anni per Veronica Caputo, 27enne di Sannicola; 1 anno ed 8 mesi per Damiano Crocefisso De Simei, 27 anni e Giuseppe De Simei, 52 anni, entrambi di Torchiarolo; 3 anni e 6 mesi per Emanuele Giorgino e Giuliano Giorgino, 43 anni, entrambi di Sannicola; 3 anni per Armando Leo, 40enne di Sannicola; 2 anni e 6 mesi per Gianluca Maggio, 30 anni di Trepuzzi e 2 anni e 4 mesi per Marco Maggio, 31enne di Trepuzzi; 1 anno per Michele Malorgio, 35 anni di Sannicola; 2 anni per Marcella Mercuri, 45 anni di Sannicola; 3 anni e 6 mesi per Matteo Mezzi, 34 anni di Sannicola; 1 anno e 6 mesi per Alessandro Reina, 26enne di Torchiarolo.
Il pm ha comunque chiesto che i fatti originariamente contestati venissero derubricati nelle ipotesi meno gravi di “piccola associazione” finalizzata a realizzare ipotesi lievi di spaccio di sostanze stupefacenti, relativi a singoli episodi di spaccio di lieve entità.
Nell’udienza del 9 giugno prenderanno la parola i difensori degli imputati.
Il solo Giuseppe Marzano, 55 anni di Galatone, è stato rinviato a giudizio. La prima udienza è fissata il 17 settembre dinanzi al giudice monocratico Elena Coppola.
Sono difesi dagli avvocati Angelo Ninni, Marco Pezzuto, Roberto De Mitri Aymone, Salvatore Abate, Francesco Fasano, Dario Budano, Ladislao Massari, Andrea Capone, Benedetta Frezza.
Secondo il pm Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia, i fatti si sarebbero verificati tra novembre del 2014 e luglio del 2015. Gli approvvigionamenti di droga sarebbero arrivati soprattutto da Lecce, Galatone e Torchiarolo.
L’associazione, nelle specifico, avrebbe spacciato cocaina e marijuana nel territorio dei Comuni di Sannicola ed Alezio, realizzando una rete di avvistamento delle forze di polizia per eludere i controlli.
