Chiusa l’inchiesta sul terremoto giudiziario ad Otranto. 60 indagati tra cui ex sindaci, dirigenti e imprenditori. I nomi

Sarebbe emerso un “sistema Cariddi” per affidamenti di lavori anche attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori amici.

Otranto

La Procura chiude l’inchiesta “Hydruntiade” che ha provocato un terremoto giudiziario ad Otranto.

L’avviso di conclusione delle indagini porta la firma del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Giorgia Villa e compaiono nuovi nomi.

Gli indagati

Risultano indagati: Pierpaolo Cariddi, 56, ex sindaco di Otranto e il fratello Luciano Cariddi, 54 anni, ex sindaco di Otranto fino al 2017 (entrambi detenuti in carcere); Giuseppe Tondo, 59, di Otranto ed Emanuele Maggiulli, 56, di Muro Leccese, ex dirigenti del comune idruntino; Roberto Aloisio, 50 anni, di Maglie, istruttore tecnico; Salvatore Giannetta, 63, imprenditore di Minervino di Lecce; Raffaele De Santis detto Mimmo, 76, imprenditore di Otranto; Luigi Maggio, 71, ingegnere di Otranto; Roberto De Santis, 64, imprenditore di Maglie; Luigi Bleve, 61, imprenditore di Otranto.

E ancora Luigi De Santis, 33, imprenditore di Maglie; Michele Tenore, 49, di Otranto; Mario Settembre, 60, di Otranto; Michele Settembre, 64, di Otranto; Giuseppe De Matteis, 60, di Otranto; Nicola Cristian De Matteis, 27, di Otranto; Marco Maggio, 40, di Cannole, presunto prestanome del sindaco. L’ingegnere Antonio Minosi, 46, di Uggiano La Chiesa; Raffaele Cariddi, 43, di Otranto; il commerciante Stefano Cariddi, 50, di Otranto; Vito Alberto Spedicato, 69, di Castrignano dei Greci; Patrizia Preite, 49, di Minervino, maresciallo della Polizia Locale di Otranto; Emanuele Pezzulla, 50, di Uggiano La Chiesa; Daniele Pezzulla, 50 anni di Uggiano la Chiesa; Salvatore Mitello, 56, di Giurdignano; Mattia Trotto, 32, di Otranto; Alberto Trotto, 63, di Otranto; Massimo Peluso, 57, di Otranto; Santa Vincenza Cetra, 79, di Otranto; Pompeo Peluso, 81, di Otranto; Maria Lucia Peluso, 52, di Maglie; Francesco Pucci, 57, di Otranto; Lidia Cursano, 86, di Otranto; l’ex assessore regionale Salvatore Ruggeri, 72, di Muro Leccese; Alessandro Ottini, 43, di Otranto; Laura Falconieri 48, di Otranto; Antonio Falconieri, 42, di Otranto; Emilio Falcionieri, 53, di Otranto; Maria Falconieri, 56, di Scorrano; Iolanda Belmonte, 63, di Borgagne; Raffaele De Cicco, 67, di Otranto; Fernando Cariddi, 60, di Minervino; Michele Giovinazzi, 38, di Otranto. l’avvocato Mauro Finocchito, 61, di Otranto; Antonio Stefanelli, 60, di Otranto; Cataldo Russo, 57, di Otranto; Ferando Paiano, 47, di Otranto; Mercedes Turgi, 47, di Otranto; Mariano Cosimo Merico, 66, di Uggiano La Chiesa; Fatjon Xhezairaj, 41, di Otranto; Daniele Merico, 43, di Otranto; Luigi Marti, 43, di Spongano; Francesco Marrocco, 56, di Otranto; Antonio Ricchiuto, 41, di Giurdignano; Stefano Papadia, 42, di Otranto; Patrizia Ricci, 60, di Otranto; Antonio Cappelli, 42 anni di Tricase; Roberto Cappelli, 41enne di Lecce; Marina Bello, 66 anni di Otranto; Roberto Andrea Ippati, 46 anni di Poggiardo.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Gianluca D’Oria, Alessandro Dellorusso, Viola Messa, Michele Laforgia, Luigi Covella, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Roberto Eustachio Sisto, Pietro e Antonio Quinto, Antonio Costantini, Sergio Schito, Silvio Verri, Luigi e Roberto Rella, Rocco Vincenti, Amilcare Tana, Giuseppe Fornari, Salvatore Corrado, Corrado Sammarruco, Donato Mellone, Stefano De Francesco, Carlo Viva, Francesco Romano, Davide Ciriolo, Francesca Coppi, Giovanni Montagna, Maurizio My, Giovanni Bellisario, Ubaldo Macrì, Antonio Nicolani, Antonio Cerfeda, Luigi Sindaco, Luca Laterza, Luca Bruni, Pietro Viola, Vincenzo Di Gioia, Giuseppe Negro, Vito Nicola De Pietro, Flavia Casciaro, Iuri Chironi; Roberto Ricchiuto.

Gli indagati potranno chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive prima che il pm avanzi richiesta di rinvio a giudizio.

L’inchiesta

Ricordiamo che nel settembre scorso, sono stati eseguiti ben 10 arresti. Gli indagati sono accusati a vario titolo ed in diversa misura di associazione per delinquere finalizzata al compimento di vari reati contro la pubblica amministrazione. Non solo, poiché la Procura contesta ad alcun di loro, reati in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea e altro.

Inoltre, venne eseguito per numerosi imprenditori, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.

Nel corso delle indagini sarebbe emerso un “sistema Cariddi” per il rilascio di autorizzazioni e per affidamenti di lavori anche attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori amici.



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