Operazione “Twilight”: Oltre 100 indagati. Annullato il sequestro dei beni per i Caroppo

Nel novembre di tre anni fa, vennero sgominati tre gruppi ritenuti appartenenti alla Scu.
L’attività criminale, si sarebbe avvalsa della collaborazione di insospettabili funzionari di banca.

Procura Generale Lecce

La Procura antimafia leccese chiude la maxi inchiesta “Twilight” su di un imponente giro di usura, estorsioni, spaccio di droga e rapine. Il pm Valeria Farina Valaori ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a ben 116 persone.
Anzitutto, vi sono i nominativi delle 23 persone arrestate nel novembre del 2016 e per alcuni dei quali il Riesame ha intanto disposto la scarcerazione o l’attenuazione della misura cautelare.

Si tratta di: Giuseppe Bolognese, 46 anni, Lecce; Pasquale Briganti, detto Maurizio, 49 anni, di Lecce; Livio Biagio Carafa, 55 anni, di Nardò; Antonio Caroppo, 59 anni, nato a Lecce, residente a Castrì; Damiano Caroppo, 53 anni, di Lecce; Massimo Caroppo, 50 anni, di Lecce; Sergio Caroppo, 52 anni, di Lecce; Alessandro Fago, 47 anni, di San Pietro Vernotico; Remigio Garrafa, 47 anni, di Lecce; Mario Lagonigro, 72 anni, di Lecce; Antonio Alvaro Montinari, 47 anni, di Lecce; Massimo Paladini, 56 anni, di Lecce; Gianfranco Pati, 58 anni, di Monteroni; Fabio Persano, 51 anni, di Lecce; Giuliano Persano, 59 anni, di Lecce; Maurizio Persano, 57 anni, di Lecce; Oronzo Persano, 60 anni, di Lecce; Stefano Persano, 45 anni, di Lecce; Giacomo Mario Profilo, 69 anni, di Campi Salentina; Lucio Riotti, 53 anni, di Carmiano; Luigi Sparapane, 60 anni, di Galatina; Ivo Venturi, 55 anni, di Lecce; Paolo Tamborino, 52 anni, nato a Maglie ma residente a Roma.

Tra gli indagati (a piede libero in questo procedimento), anche i fratelli Pasquale, 46 anni e Saverio De Lorenzis, 43enne entrambi di Racale.
Non solo, anche liberi professionisti, bancari, artigiani, imprenditori e commercianti.
Gli indagati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso finalizzata all’usura, estorsione aggravata, rapine, esercizio abusivo di attività finanziaria, riciclaggio, truffa, sfruttamento della prostituzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono assistiti tra gli altri, dagli avvocati: Attilio De Marco, Giuseppe Bonsegna, Massimo Muci, Umberto Leo, Amilcare Tana, Michele Palazzo, Francesco Spagnolo, Luigi Corvaglia, Antonio Savoia, Giuseppe Corleto, Pantaleo Cannoletta, Federica Conte, Luigi e Roberto Rella, Gabriele e Giovanni Valentini, Giuseppe De Luca, Marco Pezzuto.

L’inchiesta

Nel novembre di tre anni fa, vennero sgominati tre gruppi ritenuti appartenenti alla Scu: Persano, Caroppo e Briganti.
L’attività criminale, si sarebbe avvalsa della collaborazione di insospettabili funzionari di banca.

Il sequestro annullato dalla Cassazione

Nelle scorse ore, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il sequestro dei beni della Corte di Appello, nei confronti di Massimo e Damiano Caroppo, assistiti dagli avvocati Stefano De Francesco, Viviana Labbruzzo e Mario Fazzini. Ora, quest’ultima dovrà nuovamente pronunciarsi sulla questione, tenendo conto del pronunciamento degli “ermellini”.

La Procura aveva chiesto la misura di prevenzione della confisca. Il Tribunale di Lecce aveva disposto il sequestro temporaneo. La difesa dei Caroppo ha impugnato il provvedimento, ma la Corte di Appello ha rigettato il ricorso, che dopo la decisione della Cassazione, dovrà essere riesaminato.

Nell’ambito dell’operazione Twilight, infatti, fu anche eseguito un sequestro preventivo di beni: trentasei immobili (appartamenti, villette residenziali e terreni); quattro attività commerciali; un’autovettura; due società a responsabilità limitata; altrettante imprese individuali, circa trenta rapporti bancari per un valore di circa 10 milioni di euro.

L’altra inchiesta

Invece, nella giornata di oggi, è stata rinviata l’udienza preliminare su di una lunga serie di richieste estorsive e un giro di falsi incidenti, a danno di un falegname e che vedeva sul banco degli imputati alcuni elementi della famiglia Caroppo e Persano.