
Arriva uno “sconto di pena” in Appello per il giovane che la mattina del 10 agosto del 2021, esplose 18 colpi di mitra nel centro di Gallipoli, verso l’ex compagna, la sorella, la cugina di quest’ultima e due loro amici.
Ibrahim Rudi, 23enne di origini albanesi, ma residente a Galatina, è stato condannato a 9 anni di reclusione e 800 euro di multa,
La sentenza della Corte d’Appello di Lecce è giunta nella serata di ieri. I giudici hanno confermato la misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni, una volta espiata la pena, stabilita in primo grado.
Va detto che nel dicembre del 2022, il gup Simona Panzera, aveva condannato l’imputato a 9 anni al termine del rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) per tentato omicidio plurimo, con l’esclusione dell’aggravante della premeditazione.
I suoi legali, gli avvocati Simone Viva e Giuseppe Bonsegna, hanno sostenuto nel corso della discussione in aula, che Rudi non era intenzionato ad uccidere (come da lui stesso dichiarato durante l’udienza di convalida), come si evincerebbe dalla traiettoria dei proiettili. La difesa potrà presentare ricorso dinnanzi alla Corte di Cassazione, una volta depositate le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.
Rudi venne raggiunto da un decreto di fermo a firma del pm Maria Consolata Moschettini.
Il 23enne, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, tenutasi ad agosto del 2021, presso il carcere di Borgo San Nicola, davanti al gip Marcello Rizzo, ha affermato che non voleva uccidere nessuno. Voleva solo “spaventare” il gruppo che era riuscito a trovare un riparo mentre sparava 18 colpi, ad altezza uomo, in via Kennedy, nel centro storico di Gallipoli.
Al termine dell’udienza, il gip ha convalidato il fermo e confermato il carcere. Ibrahim Rudi si trova tuttora detenuto nel carcere di Borgo San Nicola.
Due amici di Ibrahim Rudi sono, invece, indagati a piede libero per concorso in tentato omicidio e le loro posizioni sono state stralciate.