Truffa ai danni di Inps e Regione Puglia: condanna per Filanto spa e confisca dei beni

L’inchiesta è stata avviata nel 2009 e ha fatto luce sui finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Puglia con i Por Puglia 2000/2006, Pacchetti integrati di agevolazione.

Si conclude con la condanna il processo a carico della società Filanto, dopo la prescrizione del reato per otto persone accusate di una maxi-truffa.

Il giudice monocratico Fabrizio Malagnino ha inflitto la sanzione amministrativa pecuniaria di 400mila euro e quella interdettiva per 1 anno nei confronti di Filanto spa; Consorzio Produttori Salentini Calzature; Tecnosuole; Tomaificio Zodiaco;Italiana Pellami. Invece, la somma di 300mila euro equella interdettiva per 1 anno per Iris Sud.

Non solo, il giudice ha disposto la confisca dei beni mobili e immobili di tutte le società, per un valore complessivo pari al profitto conseguito. In particolare, la somma di oltre 4 milioni di euro per una prima ipotesi di reato e quasi 6 milioni di euro in relazione alla seconda accusa.

In una precedente udienza il giudice, accogliendo la richiesta della Procura, ha dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione nei confronti di Sergio Antonio Filograna, presidente del Consiglio di amministrazione della Filanto spa; Gabriele Caputo, amministratore di Iris Sud; i legali rappresentanti Maria Antonietta Filograna, per il Consorzio Produttori Salentini Calzature; Antonio Filograna, 35 anni, Tecnosuole; Anna Lupo, per Tomaificio Zodiaco; Antonia Montedoro, per Italiana Pellami; Giuseppe Baiardo e Silvia Perico per Iris Sud.

L’accusa era di truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche in danno della Regione e dell’Inps.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Pasquale e Giuseppe Corleto, Luigi Rella, Francesco Paolo Sisto, Marcello Marcuccio e Cosimo Finiguerra. Regione Puglia e Inps si sono costituiti parte civile.

L’inchiesta

L’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Antonio Negro è stata avviata nel 2009 dalla Guardia di Finanza e ha fatto luce sui finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Puglia con i Por Puglia 2000/2006, Pacchetti integrati di agevolazione.

Secondo l’accusa, gli imputati hanno scorporato alcuni rami dell’azienda riconducibili alla Filanto, per farli confluire nelle quattro società del Consorzio produttori salentini calzature di Casarano, con sede nel comune salentino. La Filanto, infatti, società di notevoli dimensioni, non aveva i requisiti soggettivi necessari, in quanto non definibile pmi (piccola e media impresa). Attraverso la suddetta operazione di scorporo – secondo il pm – gli imputati hanno avuto accesso ai contributi destinati alle piccole e medie imprese.

Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno compiuto accertamenti sulle quattro aziende: Iris Sud Srl, Tomaificio Zodicaco Srl, Tecnosuole Srl, Italiana Pellami Srl, beneficiarie dei contributi pubbliciper circa 4 milioni e mezzo di euro.

Non sarebbe stato realizzato alcun nuovo impianto, come previsto dal programma d’investimento, e le società si sarebbero limitate ad utilizzare beni strumentali già nella disponibilità della Filanto (da cui il nome dell’operazione investigativa, “Old machine”, “vecchio macchinario”). Inoltre, vennero sequestrati beni dell’azienda per un valore di circa 10 milioni di euro.



In questo articolo: