Rubarono legno d’ulivo nonostante l’imperversare della Xylella, arrivano due condanne “esemplari”

Il giudice monocratico Francesca Mariano ha inflitto la pena di 4 anni di reclusione ciascuno per i due imputati. La difesa presenterà Appello.

Arriva una condanna “esemplare” per due ladri d’ulivi. Il giudice monocratico Francesca Mariano ha inflitto la pena di 4 anni di reclusione ciascuno, con il rito abbreviato condizionato (consente lo sconto di pena di un terzo) per Andrea De Lorenzis, 34 anni e Antonio Pastore, 24 anni, entrambi di Trepuzzi. I due imputati dovranno pagare una multa di 600 euro e sono stati interdetti dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Rispondevano di furto e dell’aggravante della violenza sulle cose.

In precedenza, il vpo d’udienza Vito Aprile ha invocato la condanna a 3 anni. Nel corso della propria requisitoria, la Pubblica Accusa ha sottolineato la gravità dell’episodio. I due ladri avrebbero rubato una considerevole quantità di legno d’ulivo “sano”, nonostante l’imperversare del fenomeno della Xylella che aveva già ridotto drasticamente la disponibilità di legname.

La difesa dei due imputati, rappresentata dal legale Andrea Capone, ha chiesto l’assoluzione di entrambi, sottolineando che i propri assistiti non sapevano che il legname prelevato dal fondo agricolo era il provento di un furto. Entrambi erano stati incaricati di caricare legna in campagna e per questo lavoro venivano retribuiti come manovali. Il difensore, una volta depositate le motivazioni della sentenza, presenterà ricorso in Appello.

È stata stralciata, invece, la posizione di Angelo Perrone, 56anni di Trepuzzi, con precedenti legati ad inchieste antimafia. Avrebbe commissionato ai due operai il furto di ulivi.

I fatti

I fatti contestati si verificarono il 9 marzo del 2018, a Lecce, in agro Case Bianche. Le indagini, condotte dagli uomini della Guardia Forestale, hanno preso il via dalla denuncia del proprietario del fondo che denunciò il furto ai carabinieri, sostenendo di non avere mai autorizzato i due imputati a tagliare i propri ulivi.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Carmen Ruggiero, su mandato di Perrone, De Lorenzis e Pastore avrebbero reciso i tronchi di ulivo con una motosega.

Nelle motivazioni della sentenza, il giudice Mariano sottolinea la gravità del fenomeno del taglio selvaggio delle piante a fini lucrativi che sta devastando il Salento, in contemporanea alla diffusione del batterio Xylella, provocando danni ingenti all’agricoltura ed alla economia di settore.