Avrebbe picchiato la madre e la sorella per ottenere denaro e “soddisfare” la dipendenza da droga e alcol.

Il 43enne avrebbe picchiato l’anziana madre, costringendola, con svariate scuse, a consegnargli somme di denaro che gli servivano per l’acquisto di droga.

Al termine del rito abbreviato, che consente lo sconto di pena di un terzo, il gup Angelo Zizzari ha inflitto la pena di 3 anni di reclusione ad un 43enne di Taviano per il reato di maltrattamenti. L’imputato, difeso dall’avvocato Biagio Palamà, è stato assolto dai reati di estorsione. Il giudice ha dichiarato il non doversi procedere per l’accusa di lesioni (per difetto di querela). La difesa potrà presentare ricorso in Appello.

I fatti si sarebbero verificati fino al mese di luglio dello scorso anno. In base a quanto denunciato dalla vittima, il 43enne avrebbe minacciato e picchiato l’anziana madre, costringendola, con svariate scuse, a consegnargli somme di denaro che gli servivano per l’acquisto di droga. In una circostanza l’avrebbe spintonata, facendola cadere per terra. E in un’altra occasione, l’avrebbe percossa, nonostante il tentativo della madre di difendersi con il bastone che le serviva per muoversi. Anzi, il figlio le avrebbe tolto anche questo appoggio facendola cadere al suolo, senza aiutarla a rialzarsi nonostante le sue implorazioni.

Non solo, poiché l’avrebbe spesso minacciata di morte, attraverso messaggi telefonici.

Il 43enne avrebbe inoltre aggredito la sorella, anche quando interveniva a difesa della madre e avrebbe minacciato gesti autolesionistici.

L’imputato rispondeva anche dell’accusa di estorsione (tentata e consumata), ma l’accusa è caduta al termine del processo.