Calci sul sedere e ceffoni a alunno con difficoltà di apprendimento. Maestra patteggia la pena

Il giudice ha condannato l’insegnante a 9 mesi. La maestra rispondeva delle accuse di lesioni personali e abuso dei mezzi di correzione.

Una maestra di doposcuola, accusata di avere picchiato un alunno con difficoltà di apprendimento, patteggia la pena.

Il gip Simona Panzera ha condannato l’insegnante a 9 mesi, disponendo la sospensione della pena e la non menzione della condanna. È stata così accolta l’istanza del difensore della donna, l’avvocato Luigi Potenza, che aveva concordato la pena (con le attenuanti generiche), con il pm Simona Rizzo.

La maestra rispondeva delle accuse di lesioni personali e abuso dei mezzi di correzione.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata, presso il commissariato di polizia di Taurisano, dal padre di un bambino di 12 anni, assistito dagli avvocati Luigi e Irene Chiffi.

I fatti si sarebbero verificati in un paese del Sud Salento, nel pomeriggio del 9 dicembre dello scorso anno. Come contestato dalla Procura, la maestra di doposcuola avrebbe preso il ragazzo a calci sul sedere, tirandogli anche ceffoni in pieno volto. Quest’ultimo avrebbe rimediato un “trauma contusivo delle guance, con dolenzia del naso e del gluteo destro“, con prognosi di 7 giorni.

L’episodio è raccontato dettagliatamente nella querela presentata dal papà del ragazzo. Le percosse sarebbero avvenute al termine di una lezione di doposcuola in casa dell’insegnante. Quest’ultima si sarebbe risentita per una “maldicenza”. Avrebbe scagliato contro l’alunno il borsellino, il cellulare ed i libri scolastici, uno dei quali lo avrebbe colpito sotto l’occhio. Lo studente spaventato avrebbe cercato riparo sotto un tavolo. Sarebbe stato però raggiunto dalla furia della maestra che gli tirava alcuni calci e, dopo averlo sollevato, lo prendeva a schiaffi.

Una volta giunto il padre dell’alunno, la donna incurante della sua presenza, avrebbe rifilato uno schiaffo in pieno volto al ragazzo. Successivamente, il giovane avrebbe riferito al padre di altri episodi. Una volta la maestra lo avrebbe cacciato di casa. E in un’altra circostanza, avrebbe perquisito con “fare militare” tutti i bambini presenti.



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