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Tragedia sfiorata a Copertino, dalla rissa si passa alle coltellate. Lavori di pubblica utilità per tre imputati 

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Arrivano due patteggiamenti e la messa alla prova di un altro imputato, nel processo sulla rissa sfociata nel sangue che si verificò nell’ottobre del 2021, in pieno centro storico a Copertino.

In mattinata, è stata discussa, dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino, l’istanza della difesa per due ragazzi del posto rispettivamente di 24 e 21 anni. I due hanno patteggiato la pena a 5 mesi e 10 giorni di reclusione ciascuno, convertiti in lavori di pubblica utilità presso un ente accreditato, in base alle nuove disposizioni previste dalla riforma Cartabia. Invece, per un 38enne di origini africane, è stata disposta la messa alla prova di 12 mesi, con svolgimento dello stesso tipo di lavori.

La posizione di un 26enne, sempre di origini africane, è stata stralciata, poiché irreperibile.

I quattro rispondevano del reato di rissa aggravata.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Daniel Viva, Daniele Scala ed Anna Inguscio.

Le indagini condotte dal pm Rosaria Petrolo hanno fatto luce sulla rissa, avvenuta nella serata del 22 ottobre del 2021, intorno alle 22, nella centrale Piazza del Popolo a Copertino. Un diverbio, presumibilmente per futili motivi, sarebbe sorto tra due ragazzi del luogo, entrambi noti alle forze dell’ordine e altrettanti giovani, di origini africane. Nel corso  della rissa sarebbe partita anche una coltellata, ed uno dei due ragazzi africani, sanguinante dopo il ferimento, venne soccorso dal personale del 118, allertato da un cittadino di passaggio, che aveva assistito alla scena e portato in ospedale, con prognosi di venti giorni. Sul posto intervennero i carabinieri della tenenza locale che diedero il via alle indagini.