Effettuarono di loro iniziativa un sopralluogo per recuperare una moto rubata? Condannati due ex carabinieri 

I fatti si sarebbero verificati in un paese del Basso Salento nel mese di agosto del 2016. I difensori dei due imputati potranno fare ricorso in Appello.

Si conclude con la condanna, il processo a carico di due ex carabinieri accusati di un sopralluogo effettuato di loro iniziativa, per recuperare una moto rubata (in casa del nuovo proprietario), che sarebbe appartenuta ad uno dei due.

Questa mattina, il collegio della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Roberta Maggio), al termine del processo con rito ordinario, ha inflitto, con le attenuanti generiche, 1 anno di reclusione (pena sospesa) e 2 anni e 6 mesi ad un  comandante e ad un maresciallo, all’epoca dei fatti, delle rispettive stazioni dei carabinieri di due paesi del Basso Salento.

Il primo è stato condannato per l’ipotesi attenuata di abuso d’ufficio e per omissione di atti d’ufficio ed assolto dal reato di peculato con formula piena “per non aver commesso il fatto”. Invece, per il secondo è giunta la condanna per l’ipotesi attenuata di peculato e per omissione di atti d’ufficio e l’assoluzione per abuso d’ufficio, sempre con formula piena.

Inoltre, l’ex maresciallo è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici e incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni.

È stata invece rigettata la richiesta di risarcimento della parte civile.

Il pm Donatina Buffelli, al termine della requisitoria, aveva invocato la condanna a 5 anni di reclusione per ciascuno.

I due imputati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Americo Barba e Biagio Palamà che  hanno chiesto l’assoluzione e potranno presentare ricorso in Appello non appena verranno depositate le motivazioni.

I fatti si sarebbero verificati in un paese del Basso Salento, nel mese di agosto del 2016.

Secondo l’ipotesi accusatoria, i due carabinieri, ora in pensione, avrebbero effettuato di loro iniziativa un sopralluogo per recuperare una moto rubata, in casa del nuovo proprietario che l’aveva acquistata dal web. E nell’occasione il ciclomotore (provento di un furto denunciato dal maresciallo nell’agosto del 2015) veniva ritrovato ed il militare dopo averlo riconosciuto, se ne appropriava. Per questo episodio, è arrivata la condanna per il solo comandante.

I due, inoltre, rispondevano di peculato per essersi appropriati della moto, nonostante un procedimento penale (in realtà non ancora partito) finalizzato all’accertamento dei fatti e delle responsabilità. In questo caso, è giunta la condanna per il solo maresciallo.

Infine, in base all’ipotesi accusatoria i due carabinieri avrebbero commesso il reato di omissione di atti di ufficio ed in particolare, il comandante avrebbe dovuto informare la Procura in merito alle attività di polizia giudiziaria che stavano compiendo.

Per questo reato sono stati condannati in primo grado entrambi gli imputati.