Perseguita la sua ex sui social e la minaccia con un coltello alla gola. Condannato un 21enne leccese

Il 21enne di Lecce, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, è stato condannato 10 mesi

Arriva la condanna per un 21enne leccese accusato di avere perseguitato la sua ex sui social e di averla minacciata con un coltello puntato alla gola. All’esito del giudizio abbreviato, il gup Michele Toriello ha inflitto 10 mesi (pena sospesa e concessione delle attenuanti generiche), nei confronti del giovane, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

L’imputato era difeso di fiducia dall’avvocato Alessandro Calò. Rispondeva del reato di stalking e minacce gravi.

Secondo l’accusa, il 21enne contattava la sua reiteratamente sui social network Instagram e Facebook, intimandole di cancellare le amicizie ed i contatti con i soggetti di sesso maschile e ripetendole che sarebbe stata sempre sua e che non avrebbe fatto avvicinare nessuno a lei, apostrofandola anche con epiteti offensivi. E poi, la minacciava con messaggi vocali su Whatsapp dicendole che sarebbe andato a casa a farle del male e la ossessionava con messaggi insistenti chiedendole con chi fosse al telefono o con chi si fosse vista. E ancora, le imponeva di non avere rapporti di amicizia con altri ragazzi, tanto che in un’occasione, nel mese di maggio 2021, aggrediva l’ex fidanzato con cui la stessa si era incontrata, minacciandolo, alla presenza della persona offesa, con un coltellino.

Inoltre, in data 9 giugno 2021, la raggiungeva nei pressi della sua abitazione, dove l’afferrava repentinamente per un braccio e la trascinava nei pressi di un tabacchino e le puntava un coltello alla gola e la minacciava di morte se non fosse tornata insieme a lui, con le seguenti frasi: “se non torni con me ti metto tutti contro.., ti faccio picchiare da altri, ti brucio la casa”.

Infine, in data 17 giugno, dopo aver raggiunto la persona offesa nei pressi di una biblioteca l’aggrediva fisicamente, tenendola bloccata in un angolo e proferendo le seguenti minacce: “ti uccido … ti prendo quando voglio… se ti trovo ancora a Lecce, ti uccido”.



In questo articolo: