Si conclude con la condanna il processo nei confronti di un 28enne afgano che aggredì violentemente il noto avvocato leccese, Vincenzo Caprioli. Nelle scorse ore, il giudice monocratico Giovanna Piazzalunga, al termine del processo, ha inflitto la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione a N. C., 30enne di Kabul, per lesioni personali e minacce aggravate.
Non solo, poiché il tribunale ha disposto anche il risarcimento di 5 mila euro in favore della vittima che si era costituita parte civile con l’avvocato Ivan Greco.
L’imputato è difeso dall’avvocato Cristiano Solinas che proporrà ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 30 giorni).
Nel corso del processo, il 28enne afgano venne ascoltato in aula e riferì la propria versione dell’accaduto, sostenendo di essere stato aggredito alle spalle dall’avvocato e di essersi limitato a difendersi.
I fatti risalgono al 4 gennaio del 2021. Vincenzo Caprioli, 53 anni, già segretario e tesoriere del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce, quel giorno fu vittima di un violento pestaggio.
Nel primo pomeriggio, una pattuglia della Polizia venne chiamata a intervenire in Piazzetta Verdi a Lecce, dove era stata segnalata un’aggressione in strada. Giunti sul posto, i poliziotti notarono un passante indicare un uomo che scappava in direzione di Via di Porcigliano e lo raggiunsero prontamente.
Il fermato, noto agli agenti, in relazione ad altri reati, venne identificato in un cittadino afgano. Nel frattempo, gli agenti acquisirono la testimonianza di una persona che riferì di aver visto il 28enne afgano rendersi responsabile qualche minuto prima di una violenta aggressione nei confronti di un uomo che, avendo assistito a una lite verbale tra lui e una donna, si era intromesso per difendere quest’ultima ed era stato spinto per terra e colpito con diversi calci, mentre la ragazza si dava alla fuga. Il noto legale, infatti, si trovava in quella zona, mentre era intento a fare footing.
Rintracciata la vittima dell’aggressione, che con non poche difficoltà era riuscita a scappare e a rifugiarsi in un’abitazione, gli agenti notarono che presentava escoriazioni al ginocchio destro, alle dita della mano e sui gomiti, medicate sul posto dal personale del 118.
Al termine degli accertamenti e acquisita la denuncia dell’avvocato Caprioli, il 28enne afgano, peraltro già gravato da Avviso Orale del Questore, venne indagato per lesioni e minacce. Inoltre venne raggiunto dalla revoca del permesso di soggiorno. E si arrivò in seguito alla celebrazione del processo conclusosi in primo grado con la condanna dell’aggressore.