Arriva la condanna a 12 anni di reclusione per Antonio Sebastian Dell’Anna, 30enne di Merine, il presunto autore dell’agguato a colpi di pistola, nei confronti del 57enne Giovanni Doria, per presunte questioni legate allo spaccio, nei pressi di un bar a Calimera.
La sentenza è stata emessa, nella giornata di oggi, dal gup Angelo Zizzari, al termine del processo col rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo).
L’imputato rispondeva di tentato omicidio, lesioni personali gravissime, detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione.
In aula, il sostituto procuratore Donatina Buffelli, aveva invocato la condanna a 21 anni di reclusione.
Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno da quantificarsi e liquidarsi in separata sede, e una provvisionale di 100mila euro in favore della vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Elisa Cappello.
Dell’Anna è difeso dall’avvocato Chiara Fanigliulo che una volta depositate le motivazioni della sentenza potrà presentare ricorso in appello.
Ricordiamo che nel marzo scorso, Dell’Anna venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Giulia Proto, richiesta dal pm Donatina Buffelli, sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce, in collaborazione con i militari della Compagnia di Lecce e della Stazione di Calimera.
Nell’ordinanza sono emersi i gravi indizi di colpevolezza riguardo al tentato omicidio commesso il 2 ottobre del 2022 a Calimera ai danni di un 57enne, oltre che di porto abusivo di arma clandestina.
Nel corso delle indagini, la dinamica degli eventi è stata ricostruita grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza nelle immediate vicinanze del luogo in cui sono accaduti i fatti.
Il tutto si sarebbe svolto nel pieno centro abitato di Calimera, nei pressi di un bar e alla presenza di testimoni, che avrebbero visto l’arrivo di una persona a bordo di un’auto che avrebbe esploso ben quattro colpi di arma da fuoco all’indirizzo del 57enne, ferendolo in varie parti del corpo.
In base a quanto emerso nel corso dell’ inchiesta, il motivo del gesto sarebbe stato legato alla gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arresto in flagranza di reato di Dell’Anna, era avvenuto, invece, il 18 novembre 2022, ed aveva permesso agli inquirenti di rinvenire anche la probabile arma utilizzata per il tentato omicidio. In particolare, in quella circostanza, i carabinieri, a seguito un servizio nella zona industriale di Surbo, avevano fermato l’uomo a bordo di un’autovettura che, al momento del controllo, era risultato essere detenuto in semilibertà ed evaso da “Borgo San Nicola”, in quanto, il 31 luglio scorso, dopo aver fruito di un periodo di licenza, non aveva fatto più rientro, rendendosi di fatto irreperibile.
Sottoposto a perquisizione, era stato trovato in possesso di una pistola cal. 7,65, infilata nella cintura dei pantaloni.
La successiva consulenza tecnica svolta sulla pistola e l’esame balistico, disposti dalla Procura, hanno permesso di accertare un collegamento tra l’arma ritrovata addosso all’arrestato e i bossoli delle cartucce rinvenuti la sera del 2 ottobre.