Sarebbe stata violentata dal tutor, con la complicità di due colleghi, che dovevano in realtà occuparsi della sua formazione nell’attività di volantinaggio.
Al termine del processo dinanzi alla prima sezione collegiale (Presidente Stefano Sernia), sono arrivate una condanna e due assoluzioni. I giudici hanno hanno inflitto la pena di 6 anni e 6 mesi a: G.G., 33enne di Galatone, per il reato di violenza sessuale. Invece, gli altri due imputati, P.N. 30enne di Gallipoli e A.M. 24enne di Lequile, sono stati assolti, “per non aver commesso il fatto“. Dunque è caduta l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Inoltre, per tutti e tre è arrivata l’assoluzione per il reato di furto aggravato, perché “il fatto non costiutisce reato”.
In precedenza, il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha chiesto la condanna ad 8 anni per ciascun imputato.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luigi Corvaglia e Stefano Bortone che hanno chiesto l’assoluzione. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, l’avvocato Corvaglia presenterà ricorso in Appello per la condanna di G.G.
La presunta vittima è una 22enne di Manduria che si è costituita parte civile, attraverso il legale Angelica Angelini. In suo favore, il collegio giudicante ha disposto il risarcimento del danno di 80mila euro ed una provvisionale di 15mila euro.
Le accuse
I fatti risalgono all’11 novembre del 2015, in un luogo isolato tra Villa Convento e Novoli.
Le indagini sono state condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce e dai colleghi del commissariato di Gallipoli.
Secondo l’accusa, la ragazza aveva trascorso la mattinata insieme al tutor e ad altre due persone per alcune esercitazioni nell’attività di volantinaggio. I tre si erano poi offerti di darle un passaggio in auto fino alla stazione ferroviaria di Lecce. In realtà, l’avrebbero condotta in una stradina di campagna. Qui, P.M. ed A.N sarebbero scesi dalla macchina e avrebbero chiuso a chiave il mezzo dall’esterno. La giovane sarebbe rimasta a bordo, solo con G.G. il quale l’avrebbe molestata, palpeggiandola con violenza nelle parti intime. Per la ragazza, oltre al danno si aggiunse la beffa, poiché i tre le avrebbero anche rubato lo zaino che conteneva 150 euro e la carta d’identità. La giovane riuscì comunque a raggiungere la stazione e contattò al telefono un’amica.
In seguito si recò presso il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per le necessarie cure mediche.
