Maltrattava la moglie malata e minacciava con un coltello la figlia della donna, condannato a 2 anni

Il Giudice dell’Udienza Preliminare ha accolto il patteggiamento per l’imputato, un 44enne residente a Lecce, disponendo la sospensione della pena.

Avrebbe maltrattato, spesso sotto effetto di sostanze alcoliche, la moglie affetta da un male incurabile. Non solo, poiché avrebbe minacciato la figlia della donna, che si trovava in stato di gravidanza.

Il gup Michele Toriello ha condannato l’imputato, un 44enne residente a Lecce, a 2 anni di reclusione, disponendo la sospensione della pena.

Il giudice ha difatti accolto l’istanza di patteggiamento presentata dall’avvocato Gianluca Bianco, difensore dell’imputato e concordata con il pm.

L’uomo era sottoposto dall’11 agosto 2021 alle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Dopo l’accoglimento del patteggiamento, le misure sono state revocate.

Il 44enne rispondeva dei reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia aggravata e violenza privata.

La figlia della donna si era costituita parte civile con il patrocinio dell’avvocato Pasquale Tarantino.

Gli episodi contestati si sono verificati a partire dal mese di luglio 2019.

Secondo l’accusa, l’uomo da almeno tre anni, spesso in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di sostanze alcooliche, avrebbe vessato in maniera periodica e continuativa la moglie affetta dal 2019 da una grave forma di carcinoma.

Non solo, poiché nel mese di luglio 2019, dopo aver minacciato con un coltello da cucina la figlia della vittima, in quel frangente in stato di gravidanza, la costringeva ad allontanarsi dalla casa familiare, di esclusiva proprietà della madre, impedendole di beneficiare del suo sostegno nel corso delle ultime circostanze di vita.

Non solo, poiché incurante delle gravissime condizioni di salute e delle contenute aspettative di vita della moglie, spesso colto da incontrollabili scatti di ira, danneggiava mobilia e suppellettili, scagliandoli per tutto l’appartamento. E poi, la minacciava, costringerla a rifugiarsi in camera da letto e a chiudere a chiave la porta. E ancora, la strattonava con violenza e in una circostanza le causava l’infezione di una ferita post operatoria tanto da costringerla a sottoporsi a un nuovo intervento chirurgico.

In base all’accusa, l’uomo inoltre dilapidava gran parte delle sostanze economiche della moglie e non provvedeva ad acquistare i farmaci di cui necessitava.

Ed infine, dopo avere appreso la decisione di quest’ultima di interrompere la relazione coniugale, la minacciava con la pretesa della somma di euro 30mila euro, quale condizione per il consenso alla separazione.



In questo articolo: