Calci e pugni verso la compagna incinta. 50enne condannato a 5 anni di reclusione

L’imputato rispondeva di maltrattamenti e lesioni personali. La condanna prevede anche il pagamento di  una provvisionale di 20mila euro per la parte civile.

Si conclude con la condanna, il processo a carico di un 50enne accusato di aver picchiato in più occasioni la compagna in stato di gravidanza, in un’abitazione a Lecce.

Nella giornata di lunedì, il collegio della prima sezione (presidente Annalisa De Benedictis) al termine del processo, ha inflitto all’imputato la pena di 5 anni di reclusione per maltrattamenti e lesioni personali. Ed è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Non solo, la condanna prevede il pagamento di una provvisionale di 20mila euro. Oltre al risarcimento in separata sede, in favore della vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Andrea Starace.

L’imputato, difeso dall’avvocato Stefania Sergi, potrà fare ricorso in Appello.

L’inchiesta

Le indagini, coordinate dal pm Erika Masetti, presero il via dalla denuncia della vittima. I fatti si sarebbero verificati a Lecce, tra marzo del 2021 e aprile del 2023.

Secondo l’accusa, l’uomo, fin dall’inizio della loro convivenza, vessava la compagna con una serie di comportamenti aggressivi determinati da una morbosa ed ingiustificata gelosia. La donna veniva insultata, minacciata di morte e percossa più volte, con calci e pugni, e con lancio di oggetti, anche nel periodo in cui era incinta. Agli episodi di violenza, si trovava ad assistere, alcune volte, anche la figlia della coppia.

La vittima, a causa delle lesioni riportate, dovette anche ricorrere più volte alle cure mediche.

Nei confronti del compagno scattò il divieto di avvicinamento alla persona offesa.