Pedinamenti, minacce e lesioni ai danni di una concittadina. Condanna per un 56enne

Il giudice, al termine del processo di primo grado, ha inflitto la pena di 9 mesi di reclusione all’imputato per stalking.

Arriva la condanna per un 56enne neretino, accusato di pedinamenti, minacce e lesioni ai danni di una concittadina, di cui si sarebbe infatuato.

Nella giornata di lunedì, il giudice Marco Marangio Mauro, al termine del processo, ha inflitto la pena di 9 mesi di reclusione all’imputato per stalking. L’uomo è stato condannato anche al risarcimento del danno nei confronti della donna e dovrà seguire un programma di lavori concordato con l’Ufficio di esecuzione penale esterna di Lecce.

I fatti risalgono all’estate del 2020. Il 56enne, secondo l’accusa, perseguitò per mesi una concittadina che si rivolse ad un centro antiviolenza. L’uomo si sarebbe reso protagonista di atti persecutori, con pedinamenti ad ogni ora del giorno, con diversi mezzi, anche quando la donna si trovava in compagnia. E poi chiamate, messaggi e minacce più o meno velate. L’episodio culminante si verificò l’8 agosto del 2020. L’uomo che si trovava in scooter, dopo avere visto la signora in sella sua bici, l’avrebbe urtata, credendo che lo stesse fotografando. La donna in seguito alla caduta rimediò delle lesioni. La vittima presentò denuncia alla locale stazione dei carabinieri.

A distanza di cinque anni dai fatti si è concluso il processo di primo grado. La donna era difesa dall’avvocato Andrea Giuranna, che durante l’istruttoria dibattimentale, attraverso l’ascolto dei testimoni e la produzione documentale, cui si è aggiunta la discussione finale, ha fatto emergere la penale responsabilità dell’uomo.

L’imputato, difeso dall’avvocato Franco Orlando, potrà fare ricorso in Appello.



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