Sparò al fidanzato della figlia: condannato a 2 anni ed 8 mesi per lesioni

Il 43enne di Copertino che aveva sparato al fidanzato della figlia è stato condannato a 2 anni ed 8 mesi per lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma e non per tentato omicidio.

Il giudice riqualifica il reato, dopo la perizia balistica sulla pistola utilizzata da un 43enne di Copertino, per sparare al fidanzato della figlia.

Il gup Sergio Tosi, al termine del processo con il rito abbreviato, ha condannato Marco Cordella, 43enne di Copertino, alla pena di 2 anni ed 8 mesi e 4mila euro di multa per lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma e non per tentato omicidio (l’imputazione orginaria). In precedenza, il pm ha chiesto la pena di 4 anni.

Ricordiamo che nella scorsa udienza, il giudice ha conferito l’incarico ad uno specialista. Il perito, al termine degli accertamenti, ha ritenuto l’arma inidonea a cagionare lesioni mortali.

Il 28enne vittima dell’agguato si è costituito parte civile con l’avvocato Paolo Spalluto. Il giudice ha disposto in suo favore una provvisionale di 5mila euro. L’imputato è, invece, assistito dai legali Luigi Rella e Laura Serafino che avevano, a loro volta, invocato la riqualificazione del reato.

L’arresto

Probabilmente sapeva di essere “braccato” dai Carabinieri che, dopo aver ascoltato il racconto del giovane ferito con una pistola a piombini a pochi passi da un supermercato di Copertino, si erano messi subito sulle tracce del sospettato. Alla fine Marco Cordella ha deciso di bussare alle porte della locale tenenza accompagnato dal suo avvocato ed è stato condotto in carcere, dove si trova tuttora.

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 7.30 (di giovedì, 26 aprile 2018) quando uno “sconosciuto” ha esploso due colpi di arma da fuoco contro il 28enne che aveva accompagnato la fidanzata al supermercato, dove lavora come cassiera.

Uno ha colpito la scapola sinistra, l’altro la coscia destra: ferite che gli sono costate una prognosi di 10 giorni. È in ospedale che è stato raggiunto dagli uomini dell’Arma che hanno ascoltato il racconto a ‘caldo’ della vittima, abbastanza conosciuta nella zona anche per il suo lavoro come dj.

Rinvenuta anche la Fiat Panda usata per fuggire. Dentro, abilmente nascosta, una pistola clandestina a tamburo con 3 munizioni calibro 22.



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