“Massaggia” nelle parti intime una paziente durante l’ecografia: confermata condanna a 2 anni per il radiologo

I fatti risalgono al 2 gennaio del 2014, quando la donna decise di consultare il Pronto Soccorso a causa di forti dolori addominali.

Avrebbe “massaggiato” nelle parti intime una paziente durante l’ecografia e per un medico radiologo è arrivata la conferma della condanna maturata in primo grado. La Corte di Appello (presidente Vincenzo Scardia) ha inflitto 2 anni (pena sospesa e non menzione), nei confronti di V. C., 65enne di Corigliano d’Otranto, per il reato di violenza sessuale con l’aggravante dell’abuso di prestazione d’opera, tenendo conto dell’«ipotesi lieve».

I giudici hanno così accolto la richiesta di condanna del sostituto procuratore generale Salvatore Cosentino che chiedeva la conferma della sentenza di primo grado.

La Corte ha confermato anche la condanna al risarcimento del danno quantificato in separata sede ed al pagamento di una provvisionale di 5mila euro in favore della vittima di abusi sessuali, che si era costituita parte civile con l’avvocato Dimitry Conte.

Il medico è difeso dall’avvocato Francesca Conte che ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, ritenendo le accuse infondate. Una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 60 giorni), la difesa presenterà ricorso in Cassazione.

In primo grado, i giudici della seconda sezione collegiale, come detto, hanno condannato il medico alla pena di due anni.

I fatti risalgono al 2 gennaio del 2014, quando la donna decise di consultare il Pronto Soccorso dell’ospedale di Scorrano, a causa di forti dolori addominali. Dopo una prima visita di controllo fu condotta nel reparto di Radiologia per un’ecografia addominale. Secondo quanto riferito dalla 66enne anche in sede denuncia, il medico, quando era già distesa sul lettino avrebbe spento la luce, poi le avrebbe alzato la maglietta scoprendole il seno e abbassato i pantaloni fino all’inguine. Dopo averle cosparso il gel sull’addome, non avrebbe usato il lettore per l’ecografia ma, avrebbe cominciato a massaggiare l’area interessata col braccio, infilando il gomito nelle parte intime.

La donna, accortasi delle intenzioni del dottore, gli avrebbe spostato la mano. Il radiologo si sarebbe allontanato per un attimo per poi ritornare da lei. Nel frattempo, avrebbe inserito il saliscendi della porta cercando di chiuderla da dentro con il chiavistello. A quel punto, la paziente, si sarebbe strappata la flebo che aveva al braccio, per uscire sanguinante dalla stanza e il medico le avrebbe detto “Lei mi denunci e io la querelo così mi faccio le vacanze“.

La 64enne sarebbe poi scappata in corsia, dove sarebbe stata soccorsa da alcuni infermieri e da un agente del Corpo Forestale. La signora, infine, si è recata presso la Stazione dei Carabinieri di Maglie per presentare denuncia contro il medico.

 



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