Consulente finanziario condannato a 3 anni, intascò un milione di euro da un medico e dalla moglie

I fatti si sarebbero verificati a Lecce, durante un lungo lasso di tempo. A.M., tra il 2008 ed il 2017, avrebbe intascasto complessivamente 926.201,45 euro.

Avrebbe intascato quasi 1 milione di euro, sottraendoli ad un medico ed alla moglie, attraverso una serie di operazioni finanziarie truffaldine. Il broker A. M., 50enne leccese, è stato condannato con rito abbreviato alla pena di 3 anni ( per la quale non è prevista la detenzione in carcere) e 1.600 euro di multa dal giudice monocratico Elena Coppola. Il tribunale ha dichiarato, invece, prescritti gli episodi più vecchi, che riguardavano sia il medico che la moglie, ed ha disposto una provvisionale di 100 mila euro in favore della parte civile, rappresentata dagli avvocati Stefano Leuzzi e Carlo Valente.

In precedenza, il sostituto procuratore Donatina Buffelli ha invocato la condanna a 4 anni. A. M. rispondeva delle ipotesi di reato di truffa e appropriazione indebita, con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver commesso il fatto con abuso di autorità, del rapporto di amicizia e di prestazione d’opera.

I fatti

I fatti si sarebbero verificati a Lecce, durante un lungo lasso di tempo. A.M., tra il 2008 ed il 2017, avrebbe intascasto complessivamente 926.201,45 euro.

Secondo l’accusa, A. M., nel ruolo di consulente finanziario per conto di una banca, avrebbe raggirato la coppia, proponendo di investire i propri risparmi in prodotti bancari e di affidarsi a lui per la gestione del denaro. L’uomo, inoltre, nel corso degli anni, li avrebbe rassicurati sull’andamento degli investimenti, presentando ogni sei mesi dei resoconti generici, riguardanti la gestione patrimoniale. Marito e moglie, vittime del raggiro, aprivano così due conti correnti. E provvedevano a consegnare settimanalmente di persona, cospicue somme di denaro all’ “amico” broker, da versare poi sui suddetti conti.

In realtà, secondo l’accusa, A. M. versava sui conti correnti della coppia solo una piccola parte del denaro che gli veniva consegnato, appropriandosi delle restanti somme.

Non solo, poichè il consulente finanziario effettuava giroconti non autorizzati dal conto corrente del medico a quello della moglie e disinvestimenti (sempre non autorizzati) per coprire fittiziamente il denaro non versato.
Infine, nel 2017, il broker si sarebbe reso irreperibile dopo che la coppia cominciò a sospettare di essere stata raggirata.

Come detto, la somma accertata della maxi truffa, corrisponderebbe a 926.201,45 euro.
La Procura ritiene però che l’importo complessivo sia maggiore, non essendo state in grado le persone offese di di ricostruire le somme versate negli anni precedenti al 2008, essendosi affidati all’amico-broker, già a partire dal 2002.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno preso il via dalla denuncia della coppia, presentata dopo che il medico si accorse del maxi ammanco di denaro.

Il broker, quando venne a galla la maxi truffa, fu licenziato dalla banca.



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