Fino a quando non sarà cessata l’emergenza nazionale legata al coronavirus, la Camera Penale di Lecce chiede di sospendere le udienze e proclama lo stato di agitazione.
La decisione è maturata al termine dell’incontro tenutosi in mattinata presso il palazzo di Giustizia di viale De Pietro. Viene preso atto della insostenibilità della situazione venutasi a creare, in questi giorni, in occasione delle udienze. In particolare, viene evidenziato che le parti interessate ai processi (avvocati, testimoni ed accompagnatori) sono costrette ad attendere la chiamata in condizioni di evidente disagio e in violazione delle norme sanitarie. I penalisti ritengono che oltre al diritto alla salute sia meritevole di tutela anche il diritto alla dignità professionale di ciascun operatore della giustizia. Motivo per cui, chiedono che siano celebrati esclusivamente i processi con detenuti e rinviati tutti gli altri.
Anche il Presidente della Camera Civile Salentina, Salvatore Donadei, chiede che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati interceda presso le autorità competenti per ottenere la sospensione delle udienze. Si sta svolgendo, inoltre, una riunione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, per deliberare sulla richiesta di sospensione delle udienze penali e civili. Non solo, anche per avanzare proposte di contenimento al fenomeno del coronavirus. Inoltre, gli uffici dell’ordine rimarranno chiusi a partire da domani e fino a nuova comunicazione. Il servizio toghe è sospeso e l’accesso in cancelleria è stato sostituito da istanze da formulare in via telematica.
Nella giornata odierna, intanto, l’Organismo Congressuale Forense ha stabilito l’astensione degli avvocati da tutte le attività giudiziarie e dalle udienze, in tutta Italia, dal 6 al 20 marzo. Una decisione che riguarda naturalmente anche il tribunale di Lecce, anche se ogni singolo avvocato potrebbe decidere di non aderire all’astensione.
Anche oggi, comunque, si sono svolti quasi tutti i processi. Quelli con rito ordinario si stanno tenendo a porte chiuse e comunque è previsto un prefiltraggio per verificare la provenienza delle parti interessate da eventuali zone a rischio. E inoltre, come per i procedimenti di competenza dell’ufficio gip/gup, è prevista una scansione delle udienze per fasce orarie, al fine di evitare il sovraffollamento. Si è andati avanti dunque regolarmente, ma con alcune precauzioni e seguendo le direttive dei Presidenti di sezione e della Corte di Appello e del Procuratore Generale. In particolare, il Presidente della Prima Sezione Roberto Tanisi ha avanzato la possibilità di rinviare i processi che non sono a rischio prescrizione.
