La Procura di Foggia ha aperto un’inchiesta conoscitiva (modello 45), senza ipotesi di reato, per fare luce su quanto accaduto a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, dove un “errore catastrofico” – come lo ha definito il Governatore Michele Emiliano – rischia di far scoppiare un focolaio, così come accaduto nella zona di Codogno, in Lombardia. «Limitare i contagi» è l’imperativo categorico, ma la paura è tanta dopo che centinaia di persone hanno partecipato ai funerali di un 75enne risultato positivo al Coronavirus.
«Si tratta di una sorta di pre-inchiesta – ha dichiarato all’Ansa il procuratore Ludovico Vaccaro – che al momento non ha ipotesi di reato né indagati». E spiegare cosa non abbia funzionato è ora importantissimo per scongiurare l’emergenza. Mentre la Asl di Foggia è impegnata a contattare tutte le persone che hanno preso parte all’ultimo saluto del pensionato, si cerca di ricostruire quei momenti.
Il ragioniere 75enne era stato a trovare alcuni parenti a Cremona, quando l’epidemia ancora non era scoppiata. Una volta tornato a casa, il 16 febbraio, aveva cominciato ad avvertire i primi sintomi: spossatezza e qualche linea di febbre. Come da protocollo, aveva raccontato al suo medico di base di essere stato a contatto con persone che vivono ai bordi della zona rossa. Tutto sembrava sotto controllo, fino a quando la situazione non è precipitata: nella notte fra il 27 e il 28 febbraio la grave crisi respiratoria. E l’epilogo più triste per il pensionato che, età a parte, non aveva patologie pregresse.
Il funerale
Da questo momento in poi, qualcosa va storto. Il tampone per ‘sospetto Coronavirus’ è risultato positivo, ma prima della conferma definitiva e dell’esito delle controanalisi all’istituto Spallanzani di Roma la salma dell’uomo viene ‘restituita’ alla famiglia per i funerali che si svolgeranno nella chiesa della Collegiata, il 3 marzo.
In prima fila ci sono la moglie, i figli e i parenti più stretti, ma la chiesa è gremita. Il ragioniere è una persona conosciuta, ben voluta da tutti. Alla fine dell’omelia, i presenti si mettono in fila per una parola di conforto alla famiglia. Abbracci, strette di mano, condoglianze.
Solo a funerale già svolto arrivano le contro-analisi che confermano i sospetti. I familiari vengono sottoposti al tampone. Due sono positivi: la moglie e uno dei medici che lo aveva tenuto in cura. Per sicurezza, più di 100 persone sono state messe in auto-quarantena: dovranno restare in casa per i prossimi 15 giorni in modo da bloccare il più possibile il contagio. Il sindaco della cittadina, Michele Merla ha ordinato subito la chiusura di scuole e di mercato.
Così i riflettori si accendono sulla provincia di Foggia, dove è stato scoperto un altro caso non collegato con il funerale. Si tratta di un professore di San Nicandro Garganico, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Giovanni Rotondo.
