Accolta la richiesta di "messa alla prova" per un minorenne, nella vicenda sugli atti di bullismo verso un disabile di Campi Salentina. Il gup Aristodemo Ingusci ha disposto la sospensione del processo per 1 anno e 4 mesi nei confronti di A.G. (17enne all'epoca dei fatti), difeso dall'avvocato Michele Palazzo. All'istanza formulata dal difensore del minore, il sostituto procuratore Imerio Tramis aveva già espresso parere favorevole nella scorsa udienza. Nel frattempo, i servizi sociali hanno redatto un programma di recupero per il giovane ed il gip ha espresso parere di congruità sul progetto presentato.
La "messa alla prova" consiste nell'attività di volontariato, per il periodo disposto dal gip, presso un Associazione di tutela dei disabili; la collaborazione al servizio mensa della parrocchia di Santa Rosa ed, infine, la partecipazione ad un corso di legalità, organizzato ogni anno presso il Tribunale dei Minorenni.
Nella prossima udienza, fissata a novembre, ci sarà una prima "verifica" davanti al gup, sul piano di recupero del presunto giovane bullo. Invece, al termine del periodo di "messa alla prova", il giudice stabilirà se il giovane abbia dimostrato di avere seguito il programma di recupero positivamente.
Al termine del periodo di 1 anno e 4 mesi, il gip deciderà se considerare estinto il reato oppure se revocare l'ammissione. In questo caso, per il giovane potrebbe essere sottoposto a processo penale ordinario.
Il giovane (17enne all'epoca dei fatti) avrebbe avuto partecipato al vile atto di bullismo, dell'incatenamento del 13enne. A.G. ad ogni modo ha chiesto scusa ai famigliari e ha confessato ogni addebito, mostrando pentimento e una "presa di coscienza" di ciò che avrebbe commesso. Edoardo Tauro e Riccardo Cassone hanno già patteggiato la pena a 2 anni ed 8 mesi (ricordiamo che LecceNews24 è stato il primo sito a pubblicare la notizia!).
Entrambi rispondono dei reati di sequestro di persona, violenza privata e persecuzione di un minorenne affetto da un handicap mentale. A seguito di ulteriori indagini altri quattro giovani sono indagati per gli atti di bullismo verso un disabile. Uno di essi (in realtà identificato da molto tempo dagli inquirenti) è colui il quale avrebbe girato il video divenuto ben presto virale su WhatsApp. A lui, i militari sarebbero arrivati grazie anche alle dichiarazioni di Riccardo Cassone ed Edoardo Tauro, difesi dagli Massimo Bellini, Giovanni Gabellone e Larissa Luca. I bulli sarebbero stati identificati grazie: all'ausilio delle videocamere di video sorveglianza, alla testimonianza del 13enne disabile vittima degli atti di bullismo e alle dichiarazioni di altri testimoni. Il ragazzo disabile (adesso 14enne) e sua madre si sono costituti parte civile con l’avvocato Cosimo Casaluci. Nell'udienza di patteggiamento del 12 maggio scorso, avevano avanzato una richiesta di risarcimento di 150 mila euro per i danni morali e patrimoniali.
Il grave episodio di violenza avvenne nel novembre del 2014 e fu filmato con un telefonino. Il video divenuto virale su WhatsApp tra i giovani di Campi Salentina, venne registrato con il cellulare da un altro ragazzo. Nel filmato, infatti, si vede chiaramente come alcuni ragazzi avessero legato il ragazzino disabile con catena e lucchetto. Una persecuzione durata oltre un’ora, durante la quale i tre bulli gli avrebbero persino urinato sulle gambe e una volta liberatolo, gli avrebbero intimato di non parlarne con nessuno. I tre "bulli" sono stati "traditi" proprio da quel video. Il filmato, infatti, è arrivato tra le mani di una compagna di classe del 13enne, la quale ha provveduto ad informare la madre del ragazzino.
