La vicenda che ci apprestiamo a raccontare ha davvero dell’incredibile, non tanto per le implicazioni che potrebbero scaturirvi quanto, semmai!, per le circostanze e le modalità che, se non inquietanti, offrono senz’altro spunti di riflessione.
Non è la prima volta e, sicuramente, non sarà neppure l’ultima, purtroppo!, che dopo gli ordinari controlli effettuati dalla polizia di frontiera di istanza presso un qualunque aeroporto civile di questo mondo, il/la furbetto/a di turno venga trovato/a in possesso di sostanze illegali e, per tale ragione, arrestato, processato e condotto in carcere.
È pressappoco questo, infatti, ciò che è accaduto, non più tardi di domenica scorsa, a una professoressa 39enne di Montalbano di Fasano in provincia di Brindisi, tale Elisa Salatino, la quale, recatasi in volo da Roma a Melbourne, è stata posta in stato di fermo dalla Australian Border Force dopo che, in un vano nascosto del suo bagaglio, sono stati rinvenuti ben 5 chilogrammi di cocaina per un valore complessivo di quasi 800mila euro.
Ma facciamo un passo indietro… avete capito bene come sono andate le cose?
Esattamente! La prof 39enne è giunta a Melbourne, in Australia, col suo carico di droga… partendo da Roma!!
Ora, per dovere di cronaca, è bene dire sin da subito che, la protagonista di questa storia, è già comparsa ieri davanti a un tribunale di primo grado, laMagistrates' Court di Melbourne, per rispondere di “importazione e possesso di sostanze stupefacenti ai fini commerciali”, reato per il quale, se l’accusa sarà confermata in sede di giudizio il prossimo 22 maggio (il condizionale è d’obbligo), la legge australiana prevede anche l’ergastolo.
Ciò detto, però, non possiamo non porci (e porvi) una domanda: a fronte dei tanti proclami, fatti a destra e manca, in merito alla sicurezza dei controlli effettuati presso le infrastrutture aeroportuali italiane e, soprattutto, dell’odierna e delicatissima fase di instabilità internazionale dovuta a fatti di terrorismo di cui, chi più chi meno, siamo tutti al corrente, quanto davvero si può stare tranquilli se poi, anche l’incelabile ai più moderni strumenti di controllo, ha potuto indisturbato passare le frontiere nostrane prima di essere scovato altrove?
A voi le conclusioni…
Luca Nigro
