Danneggiarono le serre per ottenere indennizzo dall’assicurazione, condannati quattro imprenditori

Nel processo celebratosi in abbreviato, gli imputati rispondevano del reato di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. L’inchiesta prese avvio dalla denuncia della Compagnia Fondiaria Sai, depositata sette anni fa.

Distrussero le proprie serre per ottenere l'indennizzo dalla compagnia assicurativa e per questo quattro imprenditori agricoli sono stati condannati a 1 anno ed 8 mesi ciascuno.
 
Il gup Carlo Cazzella ha emesso la sentenza nelle scorse ore, nel processo celebratosi con il giudizio abbreviato, ritenendo colpevoli del reato di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati: M. C. 37enne di Manduria; F.D.A. 35 anni ed S.D.A. 32enne, entrambi di San Donato; N.V. 56enne di Lequile. Un quinto imputato, il 58enne S.D.A. ha invece scelto di essere processato con il rito ordinario.
 
Il pubblico ministero d'udienza Giovanni Gagliotta (titolare dell'inchiesta Francesca Miglietta) ha invocato una condanna a 2 anni e 6 mesi per ognuno di essi. I difensori degli imputati, gli avvocati Andrea Starace, Luigi Rella e Andrea Sambati hanno chiesto l'assoluzione ritenendo insussistente il reato, poiché sarebbe stato una sorta gesto  autolesionistico, la distruzione di un'azienda che funzionava molto bene.
 
In ogni caso, dimostreranno l'innocenza dei propri assistiti in sede di Appello.
 
L'inchiesta prese avvio dalla denuncia del Dirigente Procuratore della Compagnia Fondiaria Sai, depositata il 18 novembre di sette anni fa. Pochi giorni dopo, le indagini dei Carabinieri della Tenenza di Copertino portarono alla luce diversi elementi di prova del piano criminoso, messo in atto dai cinque imprenditori.
 
Questi, secondo l'accusa, anzitutto avrebbero stipulato alcuni contratti di assicurazione con la Fondiaria Sai, nei primi giorni di febbraio del 2009 per eventuali danni alle serre di fiori ed ortaggi, situati in agro di Lequile (facenti parte del compendio aziendale delle suddette aziende), dopodiché, avrebbero distrutto le cinque serre del valore di circa 1.500.000 euro; il giorno 17 aprile dello stesso anno, avrebbero poi falsamente sporto denuncia "contro ignoti ", per il danneggiamento e la distruzione, presso la Stazione dei Carabinieri di San Pietro in Lama. 
 

L'obiettivo del gesto, sarebbe stato indirizzato ad ottenere l'indennizzo delle polizze assicurative.



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