Il Comune di Nardò ha incassato un’altra vittoria per la causa contro Rita Dalla Chiesa, noto personaggio televisivo e conduttrice dell’altrettanto nota trasmissione ‘Forum’ e Reti Televisive Italiane. La Corte di Appello ha confermato, infatti, la condanna in primo grado a risarcire al Comune i danni causati per averlo diffamato durante il programma, in onda su rete quattro.
Questi i fatti: nel 2007, il 19 aprile per l’esattezza andò in onda una puntata in cui si raccontava la storia di Luigi Stifanelli, costretto a dormire in auto perché – a suo dire – l’Amministrazione all’epoca guidata dal Sindaco, Antonio Vaglio avrebbe omesso di trovargli un idoneo alloggio popolare. Per rendere ancor più ‘toccante’ la vicenda, era stato mandato in onda un suggestivo repertorio fotografico, in cui il cittadino neretino veniva rappresentato all’interno della propria vettura utilizzata come alloggio di fortuna, ripetendo affermazioni denigratorie contro la Città di Nardò ed evidenziando il menefreghismo e il disinteresse dell’Amministrazione di fronte ai problemi della comunità.
Al sindaco Vaglio, però, quelle frasi non sono andate giù e ritenendo tali affermazioni non veritiere e gravemente diffamatorie dell’onore e della reputazione della Città, si è affidato all’avvocato Paolo Gaballo, che ha citato in giudizio Rita Dalla Chiesa e R.T.I., chiedendo un risarcimento danni. Secondo il legale, la storia esposta durante la trasmissione non aveva il minimo fondamento di verità, in quanto il Comune aveva offerto più volte degli alloggi popolari, che erano stati immotivatamente rifiutati da Stifanelli, ed era stata diffusa televisivamente con lo scopo di screditare l’immagine e la reputazione dell’Amministrazione e dell’intera comunità neretina.
Nel giudizio di primo grado, Rita Dalla Chiesa, difesa dall’avvocato Salvatore Pino, del foro di Milano, e R.T.I. s.p.a. difesa dallo studio legale Previti e dall’avvocato Alessandro La Rosa, del foro di Milano erano stati condannati a risarcire i danni subiti dal Comune, pari a 20mila euro oltre al pagamento delle spese processuali, dal Giudice Katia Pinto, dopo aver acquisito il video della puntata ed ascoltato tutte le parti interessate.
La conduttrice e R.T.I. ritenendo ingiusta la condanna nei loro confronti, appellavano la sentenza; anche il signor Stifanelli promuoveva appello.
Ieri, come detto, la Corte d’Appello di Lecce si è pronunciata, confermando la sentenza di primo grado. Secondo la Corte d’Appello, “la verità dei fatti, cui il giornalista ha il preciso dovere di attenersi, non è stata rispettata, in quanto pur essendo veri i singoli fatti riferiti, sono stati taciuti altri fatti. La trasmissione televisiva aveva omesso di riferire le azioni di tipo sociale e amministrativo poste in essere dall’amministrazione nel periodo intercorso tra l’intervento dei giornalisti sul posto e la trasmissione del servizio, tra le quali il reperimento di un alloggio per lo stesso Stifanelli. La verità non è più tale se è “mezza verità” o verità incompleta”.
La Corte d’Appello ha, anche, condannato Dalla Chiesa, Reti Televisive Italiane e Luigi Stifanelli, in solido tra loro, al pagamento delle spese processuali del secondo grado di giudizio.
Soddisfazione per l’esito favorevole della vicenda giudiziaria è stato espresso dal legale del Comune: “la Corte d’Appello ha correttamente confermato che il fatto esposto nella trasmissione televisiva “Forum” non aveva il minimo fondamento di verità ed era stato mandato in onda con lo scopo di screditare l’immagine e la reputazione dell’Amministrazione e dell’intera comunità neretina”.
