Deposito agricolo trasformato in un’abitazione con piscina, scatta la demolizione

Si tratta di un immobile con destinazione esclusivamente residenziale e non un deposito ad uso agricolo cosi come previsto dai titoli.

Prosegue 1’attivita di recupero del territorio con 1’esecuzione delle sentenze penali di condanna con ordine di demolizione delle costruzioni abusive.

L’intervento della Procura riguarda le opere per le quali i proprietari hanno ritenuto di non adempiere spontaneamente e principalmente strutture realizzate in zona paesaggistica o con altri particolari profili di illiceità.

In questo caso la demolizione è intervenuta su un fabbricato in zona “Serre” nel comune di Castrignano del Capo. Si tratta di un immobile di civile abitazione di 367 mq realizzata in assenza di concessione edilizia e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico.

L’edificazione della struttura e avvenuta non solo stravolgendo il criterio di proporzione fra terreno e volumetria, ma anche compromettendo le finalità dello strumento urbanistico. Infatti, è stata realizzata un’opera con destinazione esclusivamente residenziale e non un deposito ad uso agricolo cosi come previsto dai titoli autorizzativi. Questo lo si evince con certezza dalla costruzione di una piscina, mai autorizzata.

La procedura di esecuzione, a seguito della sentenza di condanna, ha fatto sì che questa mattina la Procura intervenisse con 1′ ausilio della ditta incaricata per la demolizione.

A breve sono previsti ulteriori interventi in zone di particolare pregio ambientale come quella odierna per il recupero di un patrimonio paesaggistico dell’intera collettività. Oltre agli interventi eseguiti direttamente dalle imprese incaricate dalla Procura, hanno raggiunto quota 350 le costruzioni già demolite autonomamente dagli interessati, diffuse prevalentemente lungo la costa del Salento.

Infatti, in molti casi di sentenze di condanna, con pena sospesa a condizione che la costruzione venga demolita, gli interessati provvedono a demolire di loro iniziativa, anche per fruire dei benefici ed evitare la richiesta di revoca della sospensione, altrimenti attivata dalla Procura.

Recentemente si sono svolte diverse autodemolizioni, soprattutto in zone di pregio, con recupero dell’originario paesaggio. Inoltre, il protocollo d’intesa Procura-Regione, sottoscritto dopo l’approvazione della L.R. 15/2012, ha implementato la gia proficua collaborazione per la prevenzione e la repressione dell’abusivismo superando la difficolta di accesso ai finanziamenti con un apposito fondo regionale previsto dalla legge.

Con l’esecuzione delle demolizioni si intende assicurare il controllo del territorio e la salvaguardia dei beni ambientali-paesaggistici e del patrimonio culturale. Attualmente sono già stati affidati diversi incarichi alle ditte selezionate per le demolizioni e la Procura ha attivato 1′ esame della posizione delle costruzioni abusive con sentenza di condanna, al momento del passaggio in giudicato. L’effettiva esecuzione delle demolizioni renderà più agevole per i comuni il controllo dell’abusivismo e la programmazione del recupero del territorio consentendo agli stessi quegli interventi immediati di ripristino, appena constatato l’inizio di opere abusive, già previsti dall’art. 27, comma 2 D.P.R. 380/01 e per i quali la nuova legislazione regionale prevede le possibilità di finanziamento.



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