Tre piscine abusive in area a vincolo paesaggistico, denunciate quattro persone

Fondamentale per la scoperta, le ricognizioni con l’elicottero AW169 del Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, nell’ambito dell’Operazione “Another Brick”

Le ricognizioni con l’elicottero AW169 del Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, strumento fondamentale per il successo dell’Operazione “Another Brick”, avviata nel 2024, continuano ad individuare nuove situazioni di abusi edilizi nel Basso Salento, spesso poco visibili con pattugliamenti al suolo.

A distanza di pochi giorni dall’ultimo intervento, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase hanno accertato la costruzione di altre tre piscine, a servizio di altrettante strutture turistico-residenziali, in totale difformità dai titoli edilizi. Tutte e tre realizzate nella contrada “Canale Muscio” nel comune di Salve, sono risultate interrate, con pavimentazione in pietra e malta cementizia, delle dimensioni, rispettivamente, di: 47, 40 e 40 metri quadri.

La zona, una pregevole area rurale sulle serre che sovrastano il litorale jonico, è collocata nel Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, e perciò vincolata per i suoi contesti di “aree di rispetto di boschi”, “versanti”, lame e gravine” “reticolo di connessione alla rete ecologica regionale”.

In queste aree le autorizzazioni paesaggistiche, a corredo del permesso di costruire, prevedono che le piscine vengano posizionate fuori terra, senza scavi, e con caratteristiche di reversibilità e amovibilità, requisiti non rispettati in tutti i casi accertati dai Forestali.

I militari del Nucleo Forestale di Tricase hanno pertanto deferito alla Procura della Repubblica di Lecce quattro persone, proprietarie delle 3 strutture abusive.

Agli stessi sono stati contestati i reati di cui all’ art. 44, comma 1, lett. c) del D.P.R. 380/2001 (“Testo Unico dell’ Urbanistica e dell’ Edilizia” e 181, comma 1, del D.Lgs 42/2004 (“Codice dei Beni culturali e del Paesaggio”), per interventi edilizi in area tutelata, con titolo abilitativo ma in totale difformità dall’ autorizzazione paesaggistica.



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