Disposta l’autopsia per far luce sulla morte di un detenuto nella sua cella, dopo la denuncia dei famigliari.
Il sostituto procuratore Francesca Miglietta che sta coordinando le indagini, nelle prossime ore, conferirà l’incarico al medico legale Alberto Tortorella, per accertare le cause del decesso di Francesco Novellino, 42 anni, di Taranto, che fra pochi mesi avrebbe finito di scontare la pena per fatti legati alla droga. L’esame autoptico servirà anche a stabilire se i soccorsi siano stati tempestivi.
Intanto, la Procura ha delegato la polizia giudiziaria, per l’acquisizione della documentazione relativa al detenuto e l’identificazione di chi doveva eventualmente intervenire per evitare la tragedia.
E non è escluso che nelle prossime possano essere notificati i primi avvisi di garanzia.
Le indagini hanno preso il via dopo la denuncia della famiglia della vittima. L’uomo era in una cella della sezione R1 della casa circondariale di Lecce in cui sono reclusi i detenuti comuni. L’altra sera avrebbe accusato un malore che sarebbe risultato fatale, anche se si sospettano ritardi nei soccorsi. Infatti, altri ospiti della sezione, avrebbero cominciato a battere sulle sbarre per sollecitare l’intervento del personale.
Si sta interessando della vicenda, anche Antigone, l’associazione «per i diritti e le garanzie nel sistema penale», presieduta dall’avvocato Maria Pia Scarciglia, che attende gli esiti dell’autopsia per capire se ci siano state eventuali omissioni.
Intanto, come riferito in un altro articolo, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce, Maria Mancarella è intervenuta sulla morte del detenuto avvenuta in carcere pochi giorni fa.