Presunto sistema illecito di appalti pubblici. I nuovi particolari dell’inchiesta, dopo gli arresti

Ricordiamo che a seguito dell’ordinanza emessa dal gip Stefano Sala, sono stati eseguiti sette arresti, dai finanzieri di Lecce.

Emergono ulteriori particolari, dopo l’ordinanza emessa dal gip Stefano Sala, con cui sono stati eseguiti sette arresti, dai finanzieri di Lecce, nella mattinata di mercoledì, dopo la richiesta del pm Maria Vallefuoco e gli interrogatori degli indagati. Il giudice ha disposto, tra le varie misure, gli arresti domiciliari per Toma e Sticchi ed il carcere per l’imprenditore Marco Castrignanò.

Anzitutto, nell’ordinanza, si fa riferimento, all’urgenza di garantire un ulteriore compenso all’imprenditore Marco Castrignanò, da parte del sindaco di Maglie, Ernesto Toma e del vicesindaco Marco Sticchi, in contrasto con il contratto di appalto stilato, per la piantumazione dei crisantemi e nonostante le difficoltà finanziarie degli uffici di ragioneria. E poi il gip sottolinea nell’ordinanza, una serie di pressioni verso il responsabile del procedimento, perché recuperasse i fondi per l’imprenditore, che reclamava il pagamento di una mensilità aggiuntiva. Ciò sarebbe avvenuto, tra le altre cose, con l’avvicinarsi della data del matrimonio del sindaco Toma e poco prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione di uno stabile di proprietà e per i quali, secondo l’accusa, il “primo cittadino” avrebbe beneficiato di “regalie” da parte di Castrignanò.

E sempre nell’ordinanza, il gip si sofferma sull’incuria del verde pubblico a Maglie negli anni 2020 e 2021 e sulle lamentele della cittadinanza, attraverso i social, tanto che l’assessore Sticchi si era rivolto all’imprenditore Castrignanò per sollecitarlo ad attivarsi. Malgrado ciò, nessun provvedimento venne adottato, nonostante l’incuria mettesse a dura prova il consenso elettorale, in vista delle elezioni.

Il gip Sala sottolinea poi come, tra il 21 settembre del 2020 e il 3 marzo del 2022, si fossero registrate oltre 1.300 conversazioni tra l’assessore Marco Sticchi e Marco Castrignanò. Il legame tra i due era già emerso subito dopo le elezioni comunali del 20-21 settembre 2020, in cui Marco Sticchi era risultato il candidato più votato. In occasione dell’evento, i due si erano confrontati  sui risultati elettorali e nei giorni successivi, il secondo aveva nuovamente contattato il primo per il conferimento delle deleghe nella giunta comunale per il settore del verde pubblico. Sticchi avrebbe inoltrato a mezzo telefonico una copia del decreto sindacale che disponeva il conferimento -in favore del primo- della delega tanto agognata.

Nell’ordinanza, il giudice si sofferma poi sulla posizione del sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, finito in carcere, con l’accusa di aver ricevuto dall’imprenditore Marco Castrignanò, oltre ad una serie di favori nell’aggiudicazione degli appalti pubblici, in cambio di regalie, anche, in almeno due occasioni, nel mese di aprile 2022, somme di denaro. E sottolinea che all’identificazione di “Giorgio” (coinvolto in presunti affari illeciti) con Antonio Rocco Cavallo si era arrivati il 15 febbraio 2022, a seguito di un incontro svoltosi negli uffici della società Agricola Castrignanò Vivai. Il personale di pg aveva esaminato i tabulati telefonici: il soggetto indicato con l’appellativo di “Giorgio”, altri non era che Antonio Rocco Cavallo, come emerso dall’ascolto diretto della sua voce.

Invece, Il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales e l’ex assessore, Dario Andrea Strambaci sono accusati di aver agevolato gli imprenditori, mettendosi a loro disposizione in occasione delle gare. E avrebbero ottenuto, in cambio, il  sostegno alle elezioni del 3 e 4 ottobre del 2021. Difatti, come emerso nell’ordinanza del gip, Castrignanò si sarebbe attivato ad inoltrare su Whatsapp il facsimile della scheda precompilata con indicazioni precise. E dopo la vittoria, i due avrebbero ricevuto dallo stesso, sei casse di prosecco, oltre al pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo, composto tra gli altri, dagli avvocati Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Giancarlo Sparascio, Luciano Ancora, Roberto Sisto, Francesco Vergine, Andrea Sambati, Vincenzo Blandolino potrà fare ricorso contro gli arresti, davanti al Riesame.