Il giudice dispone il dissequestro dei pontili di Otranto. Il gip Sergio Tosi ha accolto l’istanza dell’avvocato Francesco Vergine per il Comune, quale soggetto titolare dei pontili, nonostante il parere negativo espresso dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco.
La difesa nella richiesta di dissequestro ha richiamato la sentenza del Tar, pubblicata il 10 aprile 2020. Con essa, viene sostenuto che l’installazione dei pontili è legittima, nel periodo compreso tra il 1 maggio ed il 31 ottobre 2020. Inoltre, viene sottolineato che il mantenimento del sequestro “porterebbe nell’imminente inizio della stagione estiva, ad un risultato esiziale per le attività nautiche connesse al turismo, che costituisce la principale risorsa economica della comunità insediata nel territorio; salvo ovviamente il loro smontaggio alla scadenza del termine di consentita installazione”.
Il precedente sequestro
L’accusa contestata ai sei indagati, secondo la Pubblica Accusa rappresentata dal pm Giovanni Gallone, è di occupazione abusiva del demanio marittimo e abusi edilizi per avere occupato arbitrariamente l’area demaniale marittima prospiciente il “bastione dei Pelasgi”, detta “Aia delle fabbriche”, di complessivi mq. 34.874,56.
E nonostante le diffide ricevute dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto, dall’Ufficio Circondario Marittimo di Otranto e dall’Avvocatura Generale dello Stato di Roma, non veniva predisposto lo smontaggio, alla scadenza della stagione estiva, dei pontili galleggianti e delle sistemazioni delle aree a terra, così violando la prescrizione posta dall’autorizzazione paesaggistica.
Il collegio difensivo ritiene, invece, che i pontili sono rimasti installati in virtù del cosiddetto emendamento Marti (dal nome del senatore della Lega), relativo alla legge di stabilità 145 del 30 dicembre del 2018. Tale modifica, infatti, stabiliva che le strutture amovibili (tra cui i “punti di approdo”) possono essere mantenute per tutto l’anno e durante fino al 31 dicembre del 2020.
Nei mesi scorsi, invece, Il Riesame (relatore Antonio Gatto) aveva confermato il sequestro preventivo dei pontili di Otranto, del 6 dicembre scorso. Affermando, tra l’altro, che: “È agevole rilevare come l’illegittima persistenza di una simile struttura determini l’afflusso e la sosta di numerosissime imbarcazioni da diporto, con conseguente aggravio del carico urbanistico, attesa anche la necessità di reperire i necessari parcheggi.”
Le parole del Sindaco
«Siamo molto contenti che il Gip abbia accolto la nostra istanza – ha commentato il “primo cittadino” Pierpaolo Cariddi – siamo determinati a portare avanti il nuovo progetto che abbiamo già stilato e definito nel dettaglio. Una rigenerazione dell’area a terra, una riqualificazione estetica delle strutture e una ridistribuzione dei pontili del diportismo con conseguente ridimensionamento: su questo intendiamo puntare nella prossima conferenza dei servizi, già fissata per il prossimo 9 giugno, per ragionare sulla nuova soluzione».
«Poiché qualunque intervento, però, potrà essere avviato solo da ottobre, dovendo attendere l’acquisizione di pareri e procedure, abbiamo chiesto il dissequesto dei pontili attuali per non lasciare la nostra città senza un servizio così importante per il nostro turismo, ancor di più in questa stagione particolare. E questo per due motivi: sia per i posti di lavoro, diretti e indiretti, che ha sempre garantito, sia per assicurare una fruizione del mare autonoma e distanziata. Quella che l’uso della barca, appunto, consente, evitando così il sovraffollamento di coste e spiagge» ha concluso il Sindaco.