
Non cercavano l’oro, né il rame, ma il piombo i tre uomini, tutti residenti a Galatone, finiti nei guai ieri mattina perché ‘pizzicati’ dagli agenti della Polizia mentre erano intenti a raccogliere il materiale bianco-azzurro, per di più in una zona di interesse militare. Il problema è che nel farlo non si sono fatti scrupolo a ‘distruggere’ la preziosa macchia mediterranea. E per questo si sono beccati una denuncia per danneggiamento e ingresso arbitrario in area di interesse militare.
Ma andiamo con ordine. I tre attrezzati di tutto punto con vanghe, zappe, tini, secchi, soffiatore, un grosso setaccio e altri utensili necessari per sradicare la vegetazione, raccogliere il terriccio e procedere alla selezione erano stati notati da una pattuglia che transitava lungo la strada provinciale 133, in direzione San Cataldo, in un terreno vicino alla Masseria Scundi. Già questo da solo ha insospettito gli agenti, poi il fatto che ‘armeggiavano’ nei pressi del poligono di tiro di Torre Veneri ha spinto gli uomini in divisa a vederci più chiaro. Meglio effettuare un controllo e fugare ogni dubbio, avranno pensato gli agenti. La verità è arrivata qualche minuto dopo, quando hanno constatato che i galatonesi erano alla ricerca di pallini di piombo finiti sul terreno dopo essere stati esplosi dalle cartucce sparate nel vicino campo di tiro al piattello, durante pregresse esercitazioni. E la caccia era stata persino fruttuosa visto che sono stati rinvenuti già
tre secchi in plastica di piccole dimensioni colmi di pallini di piombo.
Poiché le azioni compiute dai tre soggetti avevano provocato lo sradicamento di una vasta zona di macchia mediterranea per circa 100 metri per 50, si procedeva ad ulteriori accertamenti nella zona con l’aiuto del personale del Corpo Forestale dello Stato e dei militari caserma “Floriani”. Si aveva pertanto conferma che la zona interessata ricadeva nel demanio militare, e quindi sottoposta a vincolo. Peraltro lo sradicamento aveva altresì danneggiato la vegetazione presente composta da un misto di Cisto e Lentisco.
I tre secchi pieni di pallini di piombo per un peso complessivo di 87 kg, venivano posti sotto sequestro e i tre uomini sono stati compiutamente identificati e denunciati presso la locale Procura della Repubblica.