Rischiano il processo, i tre imputati per il tragico incendio della fabbrica di fuochi d’artificio, a seguito del quale persero la vita il figlio del titolare, appena 19enne, ed un operaio, morto dopo il ricovero in ospedale.
Dinanzi al gup Michele Toriello dovranno presentarsi l’11 febbraio prossimo, per l’udienza preliminare: Dario Raffaele Cosma, 49enne, padre della vittima, in qualità di titolare firmatario dell’azienda. E poi, i fratelli Gianluca Cosma e Andrea Cosma, entrambi 44enni di Monteroni, in qualità di soci. Il giudice dovrà stabilire se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio del Procuratore Aggiunto Elsa Valeria Mignone e del Sostituto Procuratore Roberta Licci
I tre rispondono dell’ipotesi di reato di cooperazione in omicidio colposo, in violazione delle norme per la prevenzione infortuni sul lavoro. Sono difesi dagli avvocati Massimo Bellini e Francesca Conte.
Invece, i legali Luigi Rella e Giovanni Erroi assistono le “parti offese”.
L’inchiesta
Secondo la Procura, i tre imputati sarebbero responsabili del decesso di Gabriele Cosma e Giovanni Rizzo, poiché entrambi “di fatto prestanti attività lavorativa all’interno dell’azienda”.
I pm contestano agli indagati una serie di omissioni. Anzitutto, la produzione di polvere pirica, mediante una macchina di tipo artigianale (detta, “mulino a biglie”) e in assenza di autorizzazioni.
Non solo, poiché non avrebbero avvisato e formato adeguatamente i lavoratori sulle normative di legge e non avrebbero fornito loro idonei dispositivi di sicurezza individuale.
Secondo i pm, infine, il luogo di lavoro non risulterebbe conforme ai requisiti previsti dalla legge.
Le indagini sono state condotte dai Militari dell’Arma del Gruppo Artificieri, del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Lecce e dallo Spesal.
La tragedia
Nella mattinata del 9 novembre del 2018, intorno alle ore 8.30, si è verificata un’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio sita in Contrada Palombi ad Arnesano, causando il crollo di una parte della struttura. Nel punto in cui si è consumata la deflagrazione, all’interno dell’azienda di famiglia, erano presenti Gabriele Cosma e Giovanni Rizzo
L’esplosione è stata fatale per il primo, mentre il secondo è stato trasportato d’urgenza presso il Reparto Grandi Ustionati dell’ospedale “Perrino” di Brindisi ed è deceduto il 16 novembre.