Estorsioni ai danni dei lidi balneari: famiglia di pastori sotto processo

I quattro imputati finiti sotto processo dovranno presentarsi il prossimo 16 settembre dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.

Finiscono sotto processo i componenti di una famiglia di pastori, accusati di una serie di condotte estorsive ai danni dei lidi di Porto Cesareo.

Il gup Sergio Tosi, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: Cosimo Emiliano, 74enne nato a Torre Santa Susanna, ma residente a Porto Cesareo; Mario Emiliano, 40enne nato a Nardò e residente a Porto Cesareo come i fratelli Luigi Emiliano 49enne e Alfredo Emiliano, 50enne.

Le accuse

Rispondono dei reati di estorsione aggravata e continuata (sia tentata che consumata), stalking, minacce, danneggiamento aggravato mediante incendi, invasione di terreni e occupazione abusiva di area demaniale marittima (la Procura contestava anche l’associazione mafiosa).

Gli imputati dovranno presentarsi, il prossimo 16 settembre, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Sono assistiti dagli avvocati Luigi Bonsegna e Giancarlo Vaglio.

Gli Emiliano vennero arrestati al termine dell’operazione “Palude” condotta dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina e coordinata dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.i.p. Simona Panzera. Attualmente sono tutti e quattro a piede libero.

Le indagini

Dal 2008, i quattro, non solo avrebbero gestito abusivamente una vasta area di circa 5mila metri quadri tra Porto Cesareo e Torre Lapillo adibita a parcheggio, ma anche tentato di estendere l’attività di famiglia ai lidi adiacenti, il Togo Bay, il Buena Vista e il Baron Beach (come emerso nel proseguo delle indagini).

Gli Emiliano avrebbero messo in atto una serie di aggressioni, non soltanto nei confronti dei gestori di lidi, ma anche dei dipendenti. E, poi, intimidazioni alla clientela nel tentativo di dissuaderla dal fruire dei servizi.

Addirittura, avrebbero fatto in modo che i cani andassero ad effettuare i propri bisogni nei bagni degli stabilimenti presi di mira.

Nel luglio del 2018 vennero danneggiate le recinzioni e il parcheggio, ritenuto in concorrenza con quello abusivo degli Emiliano, nonché le insegne pubblicitarie. Azioni accompagnate da minacce esplicite e dirette, culminate il 20 luglio scorso con un laccio di sassi all’indirizzo dei proprietari dello stabilimento davanti ai bagnanti attoniti.



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