
Finisce la fuga per i due giovani salentini, evasi lunedì mattina dal carcere di Foggia. I disordini sono scaturiti, dopo le limitazioni relative ai colloqui con i familiari dei detenuti, stabilite a seguito dell’emergenza coronavirus. Dopo l’arresto, Costica Brinzoi, 24enne di origini rumene, ma da anni residente a Copertino e Giovanni Savina, 23 anni di Copertino, sono stati ristretti nuovamente in carcere. Il primo si trova adesso nel penitenziario di Taranto; il secondo è detenuto attualmente nel carcere di Lecce.
Rispondono del reato di evasione aggravata, per le condizioni di minorata difesa, avendo approfittato dei tumulti scoppiati nel carcere di Foggia.
L’udienza di convalida
In mattinata, il gip Armando Dello Iacovo del Tribunale di Foggia, ha convalidato l’arresto e confermato la misura del carcere per entrambi, definendoli “personalità subdole e refrattarie all’Autorità dello Stato”.
Secondo il gip, i motivi che avrebbero spinto i due detenuti ad evadere sarebbero difatti pretestuosi ( i timori per un’infezione e l’effetto trascinante della folla di detenuti). Difatti, ritiene il giudice, non vi è stato accertato alcun caso di coronavirus in carcere, nè si è verificato un irresistibile afflusso di detenuti verso l’esterno dell’istituto penitenziario.Giovanni Savina è assistito dall’avvocato Daniele Scala. Invece, Costica Brinzoi è difeso dal legale Simone Viva. I due detenuti collegati in videoconferenza, rispettivamente dal carcere di Lecce e Taranto, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
I precedenti penali
Brinzoi e Savina devono scontare la condanna a 6 anni, rimediata al termine del processo relativo all’inchiesta “Sacro Cuore”. I due avrebbero minacciato ed aggredito, cercandogli di estorcere denaro, alcuni commercianti ambulanti pachistani, durante la festa patronale di Copertino, nel giugno del 2016.