Un ex boss della Scu rischia il processo per una tentata estorsione con metodo mafioso nei confronti del sindaco di Trepuzzi.
Antonio Perrone, detto Tonio, 63enne, conosciuto anche per avere ispirato il film salentino «Fine pena mai», dovrà presentarsi il prossimo 26 maggio, dinanzi al gup Cinzia Vergine per il prosieguo dell’udienza preliminare. Nel frattempo, il Comune di Trepuzzi si è già costituito parte civile chiedendo un risarcimento del danno di 20mila euro.
Il fatto contestato dal pm Giovanni Gallone risale al pomeriggio dell’11 luglio scorso. Secondo l’accusa, Tonio Perrone dopo essersi presentato nella stanza del sindaco Giuseppe Taurino, avrebbe chiesto la somma di tremila euro, dietro la minaccia di gravi conseguenze. In particolare, avrebbe proferito la frase: “Nè gli imprenditori da me interpellati nè tu sindaco mi state aiutando”. E poi, “A questo punto se mi rivolgo a gente fiacca poi io che devo fare?”. Ed ancora, “Se poi dentu fiaccu non guarderò più in faccia a nessuno”.
Successivamente, il sindaco Taurino ha denunciato l’episodio presso la stazione dei carabinieri di Trepuzzi.
Occorre però ricordare che sulla scorta delle dichiarazioni di un testimone che avrebbe ridimensionato la portata dell’accaduto, la Procura chiese l’archiviazione del procedimento. Il caso giudiziario si è però riaperto dopo che il gip Giovanni Gallo, sulla base delle dichiarazioni fornite dal sindaco, ha disposto l’imputazione coatta di Perrone.
Tonio Perrone è difeso dall’avvocato Christian Quarta che chiederà il proscioglimento del proprio assistito.
