Sono passati oltre tre mesi da quando si è presentato spontaneamente nel carcere veneto. L’ex calciatore del Lecce, Fabrizio Miccoli chiede di lasciare il carcere per scontare la pena ai lavori socialmente utili.
L’istanza, è stata presentata al Tribunale di sorveglianza di Rovigo, tramite l’avvocato Antonio Savoia. Sono passati oltre tre mesi da quando si è presentato spontaneamente nel carcere veneto di Rovigo. Difatti, nel novembre scorso, dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione è diventa definitiva la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per l’ex bomber del Lecce e del Palermo. Gli “ermellini” rigettando il ricorso dell’ex calciatore originario di San Cesario, hanno confermato la sentenza emessa nel gennaio 2020 dalla Corte di Appello di Palermo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. I giudici hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Fulvio Baldi che aveva chiesto il rigetto del ricorso della difesa.
Le accuse
In base all’accusa, Miccoli avrebbe sollecitato Mauro Lauricella (arrestato nell’aprile del 2015), figlio del mafioso palermitano Antonino detto “Ù Scintilluni” del quartiere Kalsa, a chiedere la restituzione di ventimila euro all’imprenditore Andrea Graffagnini per conto del suo amico Giorgio Gasparini. I soldi erano frutto della cessione della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine.
Già in Appello l’ex bomber salentino Fabrizio Miccoli, originario di San Donato di Lecce, è stato condannato, come in primo grado, a 3 anni e 6 mesi.
Miccoli, occorre ricordare, ha sempre respinto fermamente ogni accusa.
