Fallisce il colpo nell’autosalone ‘Elia’: le sirene d’allarme mettono in fuga i ladri

Ignoti, nella notte scorsa, hanno tentato il furto all’interno dell’autosalone ‘Elia’. Si sono dovuti arrendere, però al tempismo perfetto dell’allarme. In poco tempo, sul posto, una pattuglia di vigilantes e i carabinieri locali. La verità nelle immagini di sorveglianza.

Non stenta a diminuire la scia di atti predatori nel territorio salentino. Ultimamente, le cronache locali hanno dovuto raccontare dei veri e propri “colpi” a danno di vari esercizi commerciali. A volte, però, certe operazioni criminose vanno in fumo. Ciò grazie al tempismo degli uomini che operano per garantire sicurezza ai cittadini, unitamente ai sistemi d’allarme, sempre più sofisticati e rapidi nel segnalare eventuali tentativi di furto. Uno di questi casi è avvenuto la notte scorsa, a Trepuzzi, nei pressi dell’autosalone “Elia”. I malviventi, intorno alle 3.00, erano giunti per fare “piazza pulita” dentro lo stabile. Loro, però, non avevano considerato che le sirene d’allarme fossero così veloci. Così, anziché venire beccati in flagrante dai vigilantes, la miglior soluzione doveva giocoforza essere quella di darsela a gambe.

Giusto il tempo rompere i lucchetti posti sui cancelli d’ingresso e irrompere nello stabile, ma qualcosa poi è andato storto. Nel giro di pochi minuti una pattuglia di guardia giuratee poco dopo l’auto dei carabinieri – erano già sul luogo dei fatti. Vistisi accerchiati, i malviventi sono stati costretti a battere in ritirata, salendo a bordo di un’Alfa 147 coloro e scappare lontano, facendo perdere le proprie tracce.

Al momento, gli investigatori stanno acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza. Come spesso accade in questi casi, “l’occhio elettronico” potrebbe aiutare notevolmente a rintracciare gli autori del deprecabile gesto.

Episodio che ricorda, per alcuni dettagli, quello avvenuto ad inizio Aprile alle Poste di Porto Cesareo. Nell’occasione, infatti, i banditi entrarono nella struttura senza però ottenere nulla. Addirittura, nella fretta di fuggire, lasciarono anche la fiamma ossidrica nell’ufficio



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