
Respingono le accuse due arrestati dell’operazione denominata “Attestati sterili”, sui presunti falsi attestati per Operatore Socio Sanitario. Assistiti dall’avvocato Umberto Leo hanno sostenuto di avere all’origine costituito la società, ma di averla ceduta ad altri. E di essere stati poi assunti e di avere anche partecipato ad alcune commissioni di esame, senza più ricoprire ruoli imprenditoriali, ma solo tecnici. Dunque, non avrebbero avuto alcuna possibilità di falsificare i diplomi. Inoltre, hanno affermato di essere estranei a qualunque ipotesi di reato di autoriciclaggio.
L’altro indagato finito ai domiciliari, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nella mattinata di lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia per altri due arrestati. Nelle scorse ore, i militari della Guardia di Finanza dei Comandi Provinciali di Lecce e Brindisi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale, emessa dal Gip Laura Liguori, su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di 5 persone indagate per truffa aggravata, contraffazione di atti aventi valenza pubblica, falsità materiale e autoriciclaggio.
Le indagini coordinate dalla Pubblico Ministero, Donatina Buffelli, scaturiscono da alcune denunce presentate nei confronti di una fondazione organizzatrice di corsi per Operatori Socio Sanitario (O.S.S.) e Specializzato (O.S.S.S.) con sede, dapprima a Lecce e successivamente a Roma.
L’attività investigativa ha consentito di ricostruire ipotesi, penalmente rilevanti, nei confronti di 17 persone, 5 delle quali raggiunte dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari, che potrebbero essere parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa per la realizzazione di corsi ‘fittizi’ eseguiti anche in modalità online.
Nello specifico, la contestazione riguarda il rilascio di attestati ritenuti materialmente falsi, recanti loghi, immagini e timbri contraffatti dell’Unione Europea, delle Regioni Puglia, Abruzzo e Campania, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dello Sviluppo Economico, a favore di ignari corsisti dislocati su tutto il territorio nazionale, convinti di poterli utilizzare per attività lavorative presso strutture sanitarie pubbliche e private.