Fugge con più di un chilo di marijuana: finisce in carcere il meccanico di Patù, Fausto Nicolì

È stato arrestato in mattinata, ma per questioni di droga, il meccanico di Patù accusato ingiustamente da Lucio Marzo per l’omicidio di Noemi Durini.

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Quando ha ‘notato’ gli uomini in divisa, grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nella sua abitazione, ha tentato la fuga in sella ad uno scooter privo di assicurazione, nonostante la patente gli fosse stata ritirata. La corsa a tutta velocità è durata poco, più o meno quattro chilometri. Fermato dai Carabinieri è finito in manette perché, se non bastasse, è stato trovato con un chilogrammo di marijuana.

Protagonista di questa movimentata mattinata è Fausto Nicolì, il 51enne di Patù noto alla cronaca locale per essere stato coinvolto nell’omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia uccisa dal suo fidanzato. Era stato proprio il ragazzo di Montesardo a tirare in ballo il meccanico, accusandolo ingiustamente.

Per l’uomo – arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase e dai colleghi di Castrignano del Capo impegnati in un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di stupefacenti – si sono aperte le porte del Carcere di Lecce. Le accuse, da cui ora dovrà difendersi, sono di detenzione dai fini di spaccio, resistenza a Pubblico Ufficiale e ricettazione.

La fuga a tutta velocità

Tutto è nato, come detto, quando Nicolì ha “notato” i militari all’esterno della sua abitazione, grazie alle telecamere dell’impianto di videosorveglianza. Nonostante la patente revocata, ha acceso il maxi-scooter privo di assicurazione ed è scappato via, verso Morciando di Leuca. Una fuga spericolata e ‘pericolosa’ per gli automobilisti di passaggio o per chi si fosse trovato per caso sulla sua strada. Comunque sia, è stato bloccato quattro chilometri dopo dagli uomini dell’Arma.

Ai guai che aveva ‘collezionato’ si sono aggiunti altri guai. Durante la perquisizione, infatti, è spuntato fuori un involucro di cellophane trasparente contenente poco più di un chilo di marijuana. A quel punto, i militari hanno voluto “approfondire” e durante la perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto in casa un altro grammo di droga, sempre marijuana. Sullo scooter, invece, era stata applicata la targa di un ciclomotore smarrito e denunciato presso la caserma di Salve.

E non è tutto. Nel cortile della sua abitazione, sono stati trovati due cani di razza “Pitbull” senza il microchip e sei tartarughe di grandi dimensioni e probabilmente appartenenti ad una specie protetta. Ulteriori accertamenti saranno svolti in collaborazione con le guardie zoofile e i carabinieri del raggruppamento Cites di Bari.

Il motoveicolo, la targa e la sostanza stupefacente, venivano posti sotto sequestro. Il meccanico, invece, una volta concluse le formalità di rito, è stato accompagnato a Borgo San Nicola su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce. Dovrà rispondere di detenzione di droga finalizzata allo spaccio, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.

Nelle prossime ore Nicolì, difeso dall’avvocato Luca Puce, dovrà comparire dinanzi al gip per l’udienza di convalida dell’arresto.

La marijuana sequestrata al meccanico Fasuto Nicolì

Le altre inchieste

Occorre ricordare che il meccanico di Patù era stato accusato da Lucio Marzo per l’omicidio di Noemi Durini, attraverso una lettera consegnata ad un agente di polizia penitenziaria. Nicolì era stato iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, con l’accusa di omicidio volontario. Il procedimento è stato però archiviato dal gip.

Nelle scorse settimane, inoltre, il gup Sergio Tosi lo ha rinviato a giudizio per aver minacciato lo zio di Lucio Marzo e dovrà presentarsi il 16 ottobre prossimo, dinanzi al giudice monocratico Francesca Mariano, per l’inizio del processo.



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