Si fingeva commercialista, ingannando una cliente che s’indebitava con il fisco? 48enne sotto processo

La donna, residente in un paese alle porte di Lecce, è finita sotto processo per esercizio abusivo della professione, dopo il decreto di citazione a giudizio.

È accusata di essersi spacciata per commercialista. Non solo, poiché nel corso degli anni, una sua cliente avrebbe accumulato debiti, subendo un danno economico per circa 14.500 euro.

Una 48enne, residente in un paese alle porte di Lecce, è finita sotto processo per esercizio abusivo della professione, dopo il decreto di citazione a giudizio, a firma del gip Angelo Zizzari. Infatti, come si legge nell’atto, l’imputata “curando la redazione e presentando le dichiarazioni dei redditi di…esercitava abusivamente la professione di dottore commercialista, senza essere in possesso della speciale abilitazione dello Stato”.

La prima udienza si aprirà il 3 ottobre dinanzi al giudice monocratico Valeria Fedele. La parte offesa, una 59enne residente in un altro paese dell’hinterland di Lecce, è assistita dall’avvocato Sergio Annesi. L’imputata è invece difesa dall’avvocato Carlo Basile. La vicenda giudiziaria potrebbe però chiudersi con un accordo tra le parti che permetterebbe alla vittima del raggiro, di ottenere quantomeno un risarcimento per i soldi sborsati personalmente per saldare i conti con il fisco.

Le indagini

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della cliente. Come riportato nella querela, la donna, nell’ottobre del 2021, riceveva due avvisi di accertamento dall’Agenzia delle Entrate, per l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi relativa agli anni 2016 e 2017. Due mesi dopo, arrivava un’altra cartella che riguardava l’omesso o carente versamento dell’Irpef per gli anni 2013, 2014 e 2015. La cliente, in entrambe le occasioni, contattava la donna a cui si era affidata per la dichiarazione dei redditi. Quest’ultima la rassicurava su quanto avvenuto. In seguito, nel febbraio del 2022, la cliente faceva delle verifiche sull’effettiva iscrizione nell’albo dei commercialisti e dei consulenti del lavoro, scoprendo così che si trattava di una sedicente commercialista.

A quel punto, scattava la denuncia, attraverso l’avvocato Sergio Annesi, a cui venivano allegati i messaggi WhatsApp e le mail intercorse tra le due donne, con cui la sedicente commercialista si scusava per i debiti accumulati con il fisco da parte della cliente e prometteva di porre rimedio. In particolare, la finta commercialista dichiarava: “Sto facendo le mie ricerche e ho intenzione di sistemare tutta la posizione. Vorrei che ti tranquillizzassi, poiché non è mia intenzione lasciarti casino”.

E si legge nella denuncia che: “…si è dimostrata lucida nell’esercitare una professione per la quale era consapevole di non avere i titoli abilitativi causando un enorme danno economico”. Ed è scritto ancora nell’atto: “….ha sempre promesso alla stessa…che avrebbe sistemato-senza poi riuscirci-l’intera posizione debitoria”.

La cliente avrebbe subito un danno economico per circa 14.500 euro, tra sanzioni ed interessi.