Gasdotto Tap. Si profila un altro cambio del giudice, ma il processo va avanti

Ad ogni modo, non si ripartirà da zero, poiché c’è la disponibilità di massima delle parti ad utilizzare le prove acquisite

Il processo sul gasdotto Tap va avanti, ma potrebbe cambiare il giudice. Nella mattinata di oggi, si è svolta l’udienza presso il tribunale di viale de Pietro. Il giudice monocratico Maria Francesca Mariano, però, a breve dovrebbe prendere servizio in un altro ufficio giudiziario. Si profila dunque la possibilità che il processo venga celebrato, nelle prossime udienze, da un altro magistrato. Ad ogni modo, non si ripartirà da zero, poiché c’è la disponibilità di massima delle parti ad utilizzare le prove acquisite. Va detto che sul processo pendeva già il rischio della prescrizione. Non solo, poiché nel corso del tempo sono cambiati vari giudici per una serie di motivi.

Intanto, nel corso dell’udienza di ieri, è stato ascoltato Alfredo Fasiello (all’epoca dei fatti presidente del comitato No Tap), come testimone della pubblica accusa, rappresentata dal pm Alessandro Prontera. Il processo è stato aggiornato al 13 aprile, quando verranno sentiti i testimoni delle parti civili. Sono assistite, tra gli altri, dagli avvocati:  Renata Minafra, Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Ladislao Massari, Francesca Conte, Pierfilippo Centonze, Francesco Palmieri.

Sul banco degli imputati compaiono i vertici della società Tap e i manager della Saipem, la società appaltatrice per i lavori di costruzione del microtunnel.

Le accuse contestate a vario titolo ed in diversa misura ai 19 imputati sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, inquinamento idrico.

Secondo l’accusa, i lavori si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche e paesaggistiche. E si fa riferimento anche all’espianto degli ulivi in località «Le Paesane».

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Paola Severino, Roberto Eustachio Sisto, Angelo Nanni, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Michele Laforgia.