
Ottiene i domiciliari e lascia il carcere dopo oltre due mesi, l’imprenditore Marco Castrignanò, 49enne di Maglie, nell’ambito dell’inchiesta su di un presunto sistema di appalti pilotati in cambio, in cambio di favori personali, come addobbi floreali, bottiglie di prosecco e voti, che ha coinvolto anche tre sindaci
Nelle scorse ore, il gip Stefano Sala, ha disposto un alleggerimento della misura cautelare, accogliendo l’istanza degli avvocati difensori Francesco Vergine e Massimo Manfreda. Sulla richiesta, il sostituto procuratore Maria Vallefuoco aveva espresso parere favorevole.
Il gip nel provvedimento sostiene che “permangono esigenze cautelari da presidiare adeguatamente”
Va detto che nell’ordinanza di arresto del marzo scorso, il gip Sala aveva ritenuto insussistente per Marco Castrignanò, l’accusa di essere a capo di un’associazione a delinquere. Il reato contestato dal pm Vallefuoco è stato poi riconosciuto dal tribunale del Riesame, dopo l’Appello della Procura, ma la difesa ha fatto ricorso in Cassazione.
In precedenza, è stata “confermata” in sede di Riesame, la misura dei domiciliari per Salvatore Sales, sindaco di Sanarica. Invece, l’ex sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, ha lasciato il carcere ed è tornato in libertà, dopo l’arresto del 13 marzo. Cavallo si era dimesso dalla carica di “primo cittadino”.
Il Riesame ha rigettato il ricorso per il sindaco di Maglie, Ernesto Toma e per il vice sindaco Marco Sticchi che restano ai domiciliari.
Dopo le richieste di arresto del pm Maria Vallefuoco e gli interrogatori preventivi, in cui gli indagati si sono difesi dalle accuse, il gip Stefano Sala ha disposto 10 arresti, eseguiti dai finanzieri di Lecce. Sono state inoltre emesse misure interdittive per altri 6 indagati e per alcuni di essi vi è stato l’annullamento dopo il ricorso al Riesame da parte della difesa.