Aiuti giudiziari in cambio di favori personali? La difesa chiede revoca dei domiciliari per Narracci

La decisione del Riesame è attesa nelle prossime ore. Sempre dinanzi ai giudici del Tribunale della Libertà, si discuterà il prossimo 27 dicembre, il ricorso presentato dalla difesa del pm Arnesano.

Nessun collegamento tra l’assoluzione per peculato di Narracci e il presunto interessamento del pubblico ministero Arnesano. È quanto sostenuto nel pomeriggio di oggi, in sede di Riesame, dai legali del Direttore dell’Asl Lecce, finito ai domiciliari nei giorni scorsi. La difesa, rappresentata dagli avvocati Ubaldo Macrì e Gianni De Pascalis, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza a firma del gip Amerigo Palma del Tribunale di Potenza.

Erano presenti anche il pm togato Veronica Calcagno ed il procuratore capo Francesco Curcio che hanno ribadito le accuse nei confronti di Ottavio Narracci. Il 59enne di Fasano è stato arrestato nell’inchiesta sui presunti “aiuti” giudiziari per mano del pm Emilio Arnesano, in cambio di favori personali.

Per la Procura di Potenza, Arnesano si sarebbe impegnato «personalmente, quale pm di udienza, in una strategia processuale tesa a fare ottenere l’assoluzione» dal reato di peculato a Naracci (cosa che avvenne realmente). Inoltre, analizzando il traffico telefonico del pm, risulterebbero due telefonate verso il cellulare di Narracci, a cui non rispose (secondo il gip, solo per una questione di prudenza).

Non solo, il Procuratore Aggiunto titolare del fascicolo d’indagine, segnalò al Procuratore Capo, come Arnesano si fosse prodigato per seguire il dibattimento personalmente e avesse tenuto una condotta processuale anomala, chiedendo infine l’assoluzione di Narracci.

L’interessamento di Arnesano, per la vicenda giudiziaria di Narracci sarebbe avvenuta, secondo il gip, sempre attraverso lintermediazione degli amici medici, tra cui Carlo Siciliano.

Come nel caso della vendita a prezzo di estremo favore, di una grossa imbarcazione da parte di quest’ultimo.

I legali di Narracci hanno invece sostenuto che non vi era alcuna “strategia” condivisa tra Arnesano Narracci e che il processo si era svolto regolarmente. In particolare, hanno rimarcato il fatto che, nelle varie fasi, si sono succeduti diversi pubblici ministeri. Solo verso la fine, il pm Arnesano si sarebbe “segnalato” ai colleghi, per continuare il processo, ma solo per sua autonoma iniziativa e non sulla scorta di un accordo con Narracci.

Sempre nella giornata odierna si è tenuta la discussione in sede di Riesame per Giuseppe Rollo, 58enne di Nardò, Primario del reparto di Ortopedia e Traumotologia (ai domiciliari). Il Legale Marcello Pennetta ha chiesto anche per lui, la revoca dei domiciliari. Egli farebbe parte della cerchia di “amici medici” di Arnesano, che avrebbe beneficiato dei suoi aiuti giudiziari. La decisione del Riesame è attesa nelle prossime ore.

Il Riesame di Emilio Arnesano

Invece, il 27 dicembre, si discuterà l’istanza di Riesame del magistrato leccese Emilio Arnesano, finito in carcere nelle scorse ore. Il 61enne di Carmiano è assistito dallavvocato Luigi Covella.

Il pm indagato deve difendersi da pesanti accuse, tra cui i presunti favori giudiziari in cambio di rapporti sessuali con giovani avvocatesse. Il gip nell’ordinanza si sofferma anche sul rapporto di Arnesano con Siciliano e Trianni e si fa riferimento ad una piscina in sequestro nei confronti di quest’ultimo alla cui restituzione (Arnesano era titolare del procedimento) “venivano preordinate delle battute di caccia…per poter favorire la risoluzione del problema”.

Sempre in quella data, si discuterà il ricorso di Giorgio Trianni, 65 anni di Gallipoli, Dirigente dell’Asl Lecce ai domiciliari, assistito dagli avvocati Luigi Suez e Marcello Pennetta.

Anche i difensori del legale Mario Ciardo, 55enne di Tricase (raggiunto dal divieto di dimora nel territorio comunale di Lecce), hanno presentato istanza al Riesame. Gli avvocati Ladislao Massari e Gabriele Valentini, hanno inoltre già chiesto al gip, la revoca della misura.

Riguardo Carlo Siciliano, 63 anni di Lecce, Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Igiene Ambientale dell’Asl di Lecce, (ristretto in carcere), l’avvocato Luigi Rella ha presentato istanza di scarcerazione al gip di Potenza.

Così come, i legali dell’avvocatessa, coinvolta in presunti episodi di corruzione a sfondo sessuale, assieme al pm Emilio Arnesano e ristretta ai domiciliari. È assistita da Stefano Prontera e Luigi Corvaglia

Infine, c’è la posizione dell’avvocato Augusto Conte, vice Presidente del consiglio di disciplina dell’Ordine. Nei suoi confronti è stata chiesta la misura interdittiva dall’incarico. Il gip deciderà nei prossimi giorni.



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