Bimba nata prematura e deceduta in ospedale dopo 80 giorni, aperta un’inchiesta. 12 indagati

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia dei genitori della bimba deceduta, una giovane mamma di Nardò ed il compagno di origini calabresi.

La Procura apre un’inchiesta sulla morte di una bimba, nata prematura e deceduta 80 giorni dopo. Come atto dovuto in vista dell’esame autoptico, il sostituto procuratore Roberta Licci ha iscritto nel registro degli indagati i nominativi di 12 persone, tra personale medico e paramedico dell’Ospedale Vito Fazzi, che hanno avuto in cura la neonata, con l’accusa di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario.

Il conferimento dell’incarico al medico legale Alberto Tortorella ed al professore Nicola Laforgia, Direttore di Neonatologia dell’Universita di Bari, era previsto per questa mattina, ma è stato rinviato a martedì prossimo, poiché l’iscrizione nel registro degli indagati potrebbe essere estesa ad un altro medico. Gli indagati sono difesi dagli avvocati: Massimiliano Petrachi, Mino Miccoli, Sabrina Pascali, Vincenzo Scalini ed Enrico Gargiulo. I genitori della bimba sono assistiti dagli avvocati Michelangelo Petea del Foro di Palmi (sostituito in mattinata dall’avvocato Vincenzo Venneri del Foro di Lecce), e dall’avvocato Teresa Rositano, sempre del Foro di Palmi.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia dei genitori della bimba deceduta, una giovane mamma di Nardò ed il compagno di origini calabresi, presentata presso i Carabinieri del comando provinciale di Lecce.

In base a quanto riferito dai denuncianti, la giovane mamma ha partorito l’11 luglio scorso, due gemelle, nate premature all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Una di esse è stata trasferita all’ospedale di Bari, dove si trova ricoverata nel reparto sub intensivo di neonatolgia. L’altra bimba è rimasta al nosocomio di Lecce, presso il reparto di terapia intensiva neonatale. Il padre, in data 26 settembre, è stato chiamato dall’ospedale e gli veniva comunicato che la figlia sarebbe stata dimessa, tre giorni dopo. Quel giorno, però, i genitori sono stati richiamati e gli veniva detto che la figlia aveva avuto degli episodi di vomito e che in prospettiva di una visita oculistica, le erano state precedentemente somministrate delle gocce per dilatare la pupilla. In serata, inoltre, veniva comunicato ai genitori della bimba che comunque le analisi erano nella norma e non avevano riscontrato anomalie.
In realtà, nella mattinata del 30 settembre, intorno alle 7.00, veniva comunicato ai genitori il decesso della figlia.

I denuncianti chiedono alla magistratura che sia fatta chiarezza sulla vicenda e che vengano appurate eventuali responsabilità di personale medico e paramedico.



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