Terremoto giudiziario ad Otranto. I fratelli Cariddi lasciano il carcere ed ottengono i domiciliari

Il gip Cinzia Vergine ha accolto l’istanza della difesa che chiedeva un’attenuazione della misura cautelare

I fratelli Cariddi lasciano il carcere, ottenendo i domiciliari dal giudice e potranno trascorrere il Natale a casa.

Il gip Cinzia Vergine ha accolto l’istanza della difesa che chiedeva un’attenuazione delle misura cautelare per Pierpaolo Cariddi, 56, ex sindaco di Otranto, assistito dagli avvocati Gianluca D’Oria e  Alessandro Dello Russo, e per il fratello Luciano Cariddi, 54 anni, ex sindaco di Otranto fino al 2017, difeso dagli avvocati Viola Messa e Michele Laforgia.

Secondo il giudice, risulta attenuato il rischio di inquinamento probatorio in virtù del deposito dell’avviso di conclusione delle indagini a firma del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Giorgia Villa che hanno espresso parere favorevole alla richiesta di domiciliari. Inoltre, il giudice ha tenuto conto del lungo tempo trascorso in carcere dai fratelli Cariddi che vennero arrestati il 12 settembre scorso.

Ricordiamo che nella giornata di ieri, la Procura ha chiuso l’inchiesta “Hydruntiade” che ha provocato un terremoto giudiziario ad Otranto.Oltre ai fratelli Cariddi risultano indagate altre 58 persone, tra cui dirigenti comunali ed imprenditori. La Procura contesta a vario titolo ed in diversa misura le accuse di: associazione per delinquere finalizzata al compimento di vari reati contro la pubblica amministrazione. Non solo, anche corruzione elettorale e per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea e altro.

Nel corso delle indagini sarebbe emerso un “Sistema Cariddi” per il rilascio di autorizzazioni e per affidamenti di lavori anche attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori amici.

 



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